Uno stile di vita sano è sicuramente una delle strategie fondamentali per la prevenzione e il controllo delle patologie multifattoriali come l’obesità e il cancro, la cui insorgenza è dovuta anche fattori ambientali. Una corretta alimentazione e un’adeguata attività fisica hanno un’influenza diretta sui processi metabolici e infiammatori tali da determinare una diversa risposta fenotipica alle molecole introdotte con la dieta e all’esercizio fisico. Tramite l’alimentazione vengono introdotti macro e micronutrienti che interagiscono con le cellule del nostro corpo. Inoltre, l’alimentazione è fondamentale per il raggiungimento di elevate performance sportive e funzionale per il recupero post workout.
Per chiunque svolga attività̀ motoria (sia agonistica che amatoriale) l’alimentazione si differenzia da quella di una persona sedentaria soprattutto dal punto di vista quantitativo. La nutrizione risulta essere così un fattore chiave per la performance sportiva contribuendo al successo dell’atleta e determinando altresì un miglioramento della composizione corporea con conseguente incremento delle prestazioni fisiche/cognitive. L’American Dietetic Association, la Dietetic Association of Canada e l'American College of Sports Medicine riportano che l'attività fisica, le prestazioni atletiche ed il recupero post esercizio sono influenzate e migliorate da un'alimentazione corretta dal punto di vista di introito e bilanciamento di macro e micronutrienti.
Per ogni atleta, sia i programmi sportivi che i requisiti nutrizionali non possono essere statici. Gli sportivi intraprendono un programma periodico calendarizzato in funzione di un determinato evento sportivo, ed è proprio per questo che il supporto nutrizionale deve essere calcolato in base alla ciclizzazione dei periodi di allenamento. Inoltre, i piani nutrizionali devono essere personalizzati per il singolo atleta in modo tale da tenere conto della specificità delle risposte metaboliche alle varie strategie nutrizionali, delle preferenze alimentari e del tipo di attività fisica praticata dello stesso. La ripartizione di una dieta di un’atleta dovrebbe essere simile a quella consigliata per la popolazione generale con l'apporto energetico suddiviso in circa il 55% di carboidrati, 15% di proteine e 30% di lipidi. Tale razione alimentare deve essere suddivisa in 3-4 pasti principali, e può essere modificabile in base alla tipologia di sport e al periodo d’allenamento. Ad esempio, gli atleti che si allenano intensamente per più di 60/90 minuti ogni giorno dovrebbero aumentare la quota energetica ottenuta dai carboidrati, ovvero intorno al 60/65%. Il carico di carboidrati, infatti, mira a massimizzare le riserve di glicogeno muscolare di un atleta. I vantaggi includono l'insorgenza ritardata dell'affaticamento (circa il 20%) e un miglioramento delle prestazioni del 2%–3%. Si raccomanda, per esercizi di durata inferiore a 90 minuti, 7-12 g di carboidrati/kg di peso corporeo nelle 24 ore precedenti l’attività sportiva; invece per un esercizio prolungato o intermittente di durata maggiore di 90 minuti, si dovrebbero assumere 10-12 g di carboidrati per kg di massa corporea al giorno nelle 36-48 ore precedenti l'esercizio.
Riguardo i glucidi, è importante ricordare che il consumo di alimenti a base di carboidrati a basso indice glicemico e ricchi in fibre potrebbero essere utili prima dell'esercizio per fornire un rilascio di energia più sostenuto. Alimenti caratterizzati da un moderato ed alto indice glicemico invece possono essere più utili durante l'esercizio e nel primo periodo di recupero. Oltre alla quota di carboidrati che fornisce energia per il lavoro muscolare è fondamentale in un’atleta anche la quota proteica, in quanto esse svolge un ruolo chiave nel recupero funzionale post esercizio. Le proteine garantiscono una buona ipertrofia muscolare, ragion per cui l’apporto di protidi risulta essere in genere lievemente aumentato soprattutto tra gli atleti più giovani. Il fabbisogno proteico consigliato per gli sportivi è leggermente superiore a quella previsto dai LARN (Livelli Di Assunzione Di Riferimento Di Nutrienti Ed Energia Per La Popolazione Italiana) per la comunità generale. I dati attuali suggeriscono che la quota di proteine alimentari necessaria per supportare l'adattamento metabolico, la riparazione, il rimodellamento, e per il turnover proteico generalmente varia da 1,2 a 2,0 g/kg di peso corporeo al giorno.
Diversi lavori scientifici basati su interviste anonime hanno purtroppo evidenziato che attualmente la maggior parte degli atleti raggiunge, e spesso supera, il fabbisogno proteico giornaliero consumando una dieta molto ricca in proteine. Infatti, attualmente ci sono preoccupazioni associate alle diete ad alto contenuto proteico soprattutto per un impatto negativo sulla funzionalità renale ed epatica.
Per quanto riguarda l'assunzione lipidica, essa prevede che la maggior parte degli atleti debba seguire raccomandazioni simili a quelle fornite per la comunità in generale, con la preferenza per i grassi provenienti da oli di oliva, noci, avocado e semi. I lipidi da fornire devono essere soprattutto digeribili in modo tale da essere facilmente metabolizzati ed assimilati. Tra questi vengono preferiti i lipidi contenenti acidi grassi a catena lunga e media e gli acidi grassi polinsaturi. Di questi circa il 50% dovrebbe essere fornito con gli alimenti ed il restante 50% con il condimento. Pilastro fondamentale nell’alimentazione sportiva è, dunque, il raggiungimento di una quota lipidica giornaliera che dovrebbe essere sufficiente per fornire gli acidi grassi essenziali e le vitamine liposolubili, oltre a fornire energia per il mantenimento del peso e le normali funzioni metaboliche.
È importante evidenziare che parte integrante della dieta di un atleta è l’acqua. Gli atleti dovrebbero essere ben idratati prima, durante e dopo dell'esercizio, in modo tale da bilanciare le perdite di liquidi. L’introito raccomandato di acqua è di circa 2 L, naturalmente assunto tra i pasti, oppure circa 40/50 ml per Kg di peso corporeo. Le bevande sportive contenenti carboidrati ed elettroliti possono essere consumate prima, durante e dopo l'esercizio per aiutare a mantenere la concentrazione di glucosio nel sangue, fornire carburante per i muscoli e ridurre il rischio di disidratazione e iponatriemia. La concentrazione osmotica della bevanda dovrà essere uguale o inferiore a quella del plasma (280-300 mOsm/L).
Tuttavia, negli atleti, in particolari situazioni (restrizioni caloriche, diete dimagranti severe, o l’eliminazione di uno o più alimenti dalla loro dieta) si può ricorrere all’utilizzo di integratori che, se assunti con cautela e sotto supervisione medica, possono essere d’ausilio e quindi apportare benefici.
In conclusione si può affermare che un’alimentazione basata sul modello della dieta mediterranea ed adeguata al dispendio energetico è certamente in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali dell’atleta.
di Giovanni Messina, Docente Università di Foggia e nutrizionista
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