"La preannunciata stagione delle riforme liberali della giustizia è già abortita?", è l'interrogativo che pongono i penalisti in una nota.
"Le riforme processuali urgenti richieste dalla avvocatura sono ignorate", notano, mentre "i diktat della magistratura prontamente eseguiti: rallentamento della riforma costituzionale della separazione delle carriere, congelamento delle riforme dell'ordinamento giudiziario sgradite alle toghe. E poi, carcere, carcere, carcere, ogni qual volta la cronaca e la ricerca del consenso ispirano e sollecitano il peggiore populismo penale".
I penalisti italiani "lanciano nel paese la mobilitazione per il rispetto degli impegni elettorali e parlamentari assunti dalla nuova maggioranza: subito tre giornate di astensione dalle udienze penali, per dare il via ad una nuova stagione di iniziative politiche in difesa del diritto penale liberale e del giusto processo".
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