Ricollegandomi ad un precedente articolo in cui si parlava di cupping o coppettazione è doveroso integrare il precedente articolo con un'altra millenaria pratica appartenente all'antica medicina tradizionale cinese il cui effetto terapeutico è al vaglio continuo della medicina convenzionale. Il "gua sha" o "strofinare con il calore", è una tecnica di massaggio da annoverare in quelle tecniche di medicina complementare integrativa che si utilizzano per trattare quelle condizioni in cui si verifica una stasi prolungata del sangue, dolore e/o infiammazione. Lo "scraping" o frizionamento tipico della tecnica, è utilizzato per creare delle "petecchie" ed ecchimosi transitorie per un "presunto" effetto terapeutico. IL termine presunto è da prendere con le molle, ma alcuni studi pubblicati in letteratura medica, dimostrerebbero che il principio di raschiamento adottato dalla tecnica con pietre dentellate, provocherebbe effetti immediati sull'aumento della circolazione sanguigna e della perfusione dell'area trattata dando dei benefici in termini di diminuzione della mialgia nel breve e medio termine (PMID: 17905355), sino a visita di follow up. Cosi come per la coppettazione, il gua sha trova impiego come tecnica di medicina integrata in ambito sportivo, in quanto il massaggio frizionato sembrerebbe aumentare la perfusione muscolare e in conseguentemente le performance sportive. In letteratura troviamo a riferimento uno studio effettuato su un campione di atleti provenienti dal sollevamento pesi, nei quali il "gua sha" sembrerebbe aver ridotto la valutazione dello sforzo percepito e i livelli di CPK ( creatin-fosfo-chinasi) e di azoto ureico nel sangue (PMID: 32186106). In altre parole oltre a un vantaggio in termini di miglioramento della performance, il "gua sha" sembrerebbe favorire per cause ancora misconosciute, il recupero muscolare, abbassando i livelli di cpk e scorie azotate. Il "gua sha", sembrerebbe secondo alcuni studi medici di stampo orientale trovare un'ampia collocazione anche nell'ambito della gestione di alcune patologie ortopediche invalidanti come il low back pain, o mal di schiena cronico (PMID: 307127479) e alcune neuropatie periferiche (PMID: 31003681), dove si riscontrano miglioramenti sia in termini di gestione del dolore che in termini di miglioramento degli esiti sanitari. Uno studio ancor più approfondito, una revisione sistemica del 2019, dimostrerebbe risultati sorprendenti del "gua sha" nelle sindromi perimenopausali, con un aumento dei livelli sierici degli ormoni luteinizzante e follicolo-stimolante. Insomma il trattamento del "gua sha" non è solo una terapia complementare da inquadrare nella vecchia accezione della medicina tradizionale cinese, ma un valido supporto per alcune patologie o sindromi muscolo-scheletriche che possono beneficiare di un valido adiuvante soprattutto nelle fasi precoci. Il "gua sha", sebbene dimostri risultati promettenti è da sconsigliare a pazienti anziani, con forte comorbilità o che facciano uso di anticoagulanti. Quindi un trattamento non per tutti, che sembra aver trovato nell'ambito della medicina complementare un posto per fornire il suo valido supporto. Come sempre il consiglio più importante è quello di affidarsi a mani esperte che abbiano certificazioni e la manualità giusta per non incorrere in problematiche secondarie che invece di essere curative, possono creare seri danni.
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