Arcipelago Pomigliano: un mosaico di talenti e creatività nelle scuole della città.
Pomigliano d’Arco, città operosa alle pendici del Vesuvio, non è solo un crocevia di industrie e tradizioni, ma un vero e proprio arcipelago di talenti, dove ogni istituto scolastico rappresenta un’isola di eccellenza, pronta a sfidare gli stereotipi sulla Generazione Z.

Pomigliano d’Arco, città operosa alle pendici del Vesuvio, non è solo un crocevia di industrie e tradizioni, ma un vero e proprio arcipelago di talenti, dove ogni istituto scolastico rappresenta un’isola di eccellenza, pronta a sfidare gli stereotipi sulla Generazione Z. Qui, grazie all’impegno di studenti appassionati e alla guida di docenti capaci di “forgiare ali” per far volare alto il potenziale di ciascuno, si tesse una tela di creatività, cultura e innovazione che potrebbe ridisegnare il futuro della comunità. Come scriveva Alessandro Poerio, uno dei figli illustri di questa terra, “la libertà è il pane dell’anima”: e a Pomigliano, le scuole stanno nutrendo anime libere e visionarie, pronte a lasciare un’impronta non solo locale, ma universale. Faccio qualche esempio, sicuro che me ne scorderò di altri, e non me ne voglia nessuno.
Il Liceo Cantone: la voce della comunicazione.
Al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone”, la comunicazione è un’arte che si apprende e si pratica. Sotto la guida della professoressa Giusy Montanino, gli studenti hanno trasformato idee in suoni, dando vita a podcast e trasmissioni radio che non solo informano, ma creano connessioni. Questi progetti, che spaziano da temi sociali a riflessioni culturali, dimostrano come i giovani sappiano usare la tecnologia non per isolarsi, ma per costruire ponti. La radio del Cantone è un laboratorio vivo, dove le voci della Generazione Z si fanno sentire, chiare e potenti, smentendo chi le accusa di apatia. Come direbbe Giuseppe Poerio, fratello di Alessandro e altro intellettuale pomiglianese, “il progresso è nella parola che educa”: e al Cantone, la parola educa, ispira e unisce.

Il Liceo Vittorio Imbriani: il fascino eterno dei classici.
Al Liceo Classico “Vittorio Imbriani”, la professoressa Luisa Campana è una sorta di Dedalo moderno, che aiuta i suoi studenti a spiccare il volo nel mare magnum della cultura classica. Qui, la traduzione di testi antichi non è un esercizio accademico, ma un viaggio nella mente umana. Studentesse come Gabriela Cerciello e Maddalena Molaro hanno brillato al Certamen Horatianum di Venosa, conquistando podi internazionali con le loro traduzioni di Orazio, dimostrando che il latino e il greco non sono reliquie, ma strumenti per allenare il pensiero critico. “Studiare i classici significa allenare la mente all’analisi e alla sintesi, la condicio sine qua non della libertà di pensiero”, afferma la professoressa Campana. E in un mondo liquido e ipertecnologico, questa libertà è un’arma preziosa. Non a caso, il liceo si prepara ad attivare nuove curvature, come Comunicazione e Giornalismo e Biomedico, per unire tradizione e innovazione.

L’Itis Barsanti: la tecnica al servizio del futuro
All’Istituto Tecnico Industriale “Barsanti”, la tecnologia è il linguaggio del domani. Qui, gli studenti non si limitano a studiare circuiti e macchinari, ma progettano soluzioni allineate con lo sviluppo tecnico contemporaneo. Dalle piattaforme di e-commerce del progetto Heliopolis, che nel 2015 ha coinvolto gli studenti in un piano di rilancio economico locale, a prototipi innovativi, il Barsanti forma giovani che non temono di sporcarsi le mani per costruire il futuro. La loro preparazione tecnica è un antidoto agli stereotipi di una generazione accusata di essere solo “connessa”. Come sottolineava Alessandro Poerio, “l’azione è il frutto dell’idea”: e al Barsanti, le idee si fanno concrete, pronte a servire la comunità.

