"Ringrazio Marco Iasevoli per essere venuto a darmi gli auguri". È così che Lello Russo ha esordito dal palco che ha dato il via alla campagna elettorale. È così che si è voluto marcare la differenza tra culture e valori , che si confrontano in una competizione politica per contendersi la guida della nostra città, con tutti i problemi che l’affligge. Da un lato, i valori del liberalismo sociale e riformista, dall’altro quelli del cattolicesimo liberale e, infine, i seguaci del comunismo alla Vito Fiacco detto Fender, mutuato , come egli stesso afferma, un po’ da Marx, un po’ da Berlinguer, un po’ da La Pira, e per il restante po’ da Pannella.
Alla fine della contesa , il popolo sovrano sceglierà chi riterrà più idoneo e affidabile per risollevare Pomigliano dal degrado in cui è stata lasciata da analfabeti politici con la pretesa di ricavare la storia della nostra comunità da un libro bugiardo , per inventarsi, poi, la necessità di voltare pagina. È così che persino il profilo etico-morale dell’intera comunità è stato deformato , mortificandola nella sua parte più sensibile , l’onestà e l’incorruttibilità, affiancandola a rapporti sodali con la camorra per trarre affari dal rilascio illegale di permessi a costruire (licenze edilizie).
Restituire l’onorabilità alla città sarà la priorità assoluta per Lello Russo, in caso di una sua vittoria, perché pomigliano non perdonerà mai chi si è adoperato a tal fine. Indica nella formazione di una commissione consiliare, composta da maggioranza e opposizione, lo strumento istituzionale per una indagine approfondita dei fatti. Con lo stesso linguaggio della concretezza, indica la strada per riportare l’ordine, la sicurezza, il decoro della città, la mobilità urbana , richiamando il comandante della polizia locale a rientrare nei suoi compiti istituzionali. Risanare i bilanci delle partecipate, sostituendo le clientele con le capacità professionali presenti sul territorio e internazionalizzando alcuni servizi, come le strisce blu .
Riprendere , per le politiche sociali, il “dopo di noi”, miseramente paralizzato nelle secche dell’indifferenza. Per la politica del lavoro, l’impegno è di creare una sinergia tra le nostre realtà industriali , l’assessorato regionale al lavoro, e i disoccupati , per attivare corsi di formazione per le professionalità occorrenti; i contatti sono già in corso. Per respirare aria salubre, bisogna riprendere e completare le linee di progetto contenute nello studio a suo tempo commissionato al prof. Trifuoggi dell’università Federico II di Napoli, dimenticato in chissà quale cassetto, visto che gli altri ne parlano proponendo altri studi.
Quindi, completamento e non smantellamento delle piste ciclabili, controllo e abbattimento dei fumi delle caldaie, camini , forni, strutture industriali per la cottura del cibo, impegnando nuovi incentivi per le installazioni, riproponendo la delibera approvata dalla passata amministrazione Russo, facendo anche pressioni sulla regione per un patto tra i sindaci della zona, per non rendere isolato il nostro intervento . Per dare efficienza ed efficacia alla macchina amministrativa, Lello intende introdurre modelli organizzativi da individuare con l’apporto dei manager d’azienda che vogliono collaborare in questo campo; pensare , insomma, il Comune come una azienda privata , in grado di dare risposte in tempi brevi e con costi ridotti.
L’area della segreteria, l’area amministrativa e quella tecnica, sono i punti prioritari ed urgenti da rivoluzionare , al fine di poter aprire i cantieri per realizzare i progetti del PNRR, 40 milioni di euro destinati per proiettare la Pomigliano del futuro in una dimensione europea. Questi sono gli impegni delle cose da fare , con la competenza e la maturità necessaria e che ci sono. Altri fanno solo chiacchiere, utilizzando toni ampollosi e altisonanti, adatti a riempire un vuoto prodotto dall’infantilismo politico e progettuale.
Debbo dire, purtroppo, che mentre apprezzo l’impegno degli adulti- ragazzi di Rinascita, non emerge la pomigliano che vogliono costruire. Ci sono solo slogan, titoli di capitoli privi di contenuti, colmo dalle solite affermazioni offensive rivolte al nemico da combattere. È difficile comprenderne gli atteggiamenti, fortemente contraddittori; si attacca l’amministrazione di cui erano alleati, ma si attacca anche chi lo ha fatto cadere; il dissenso è nel metodo, non nel merito,ed è così forte che li porta a solidarizzare con il sindaco decaduto.
Parlano di una accozzaglia di liste guidata da un vecchio, loro che provengono da una alleanza cianfrusaglia di 11 liste , sfasciate e non più ricompattabili , e propongono alla guida di una nuova, possibile alleanza un candidato sindaco prossimo all’etá di Lello Russo. Valli a capire a quale indirizzo politico si ispirano; a Marx, a La Pira , a Pannella? O forse a Berlinguer, nella declinazione della celebre lettera indirizzata a mons. Bettazzi che per giustificare l’iscrizione al pci a tutti, anche agli appartenenti a religioni , lo rassicurò dicendogli che l’appartenenza al partito era una scelta non ideologica ma politica, e definì il pci un partito” nè ateo, nè ateista, nè antiateista”. Un rompicapo che si ripresenta ad ogni contraddizione , difficile da presentarla come coerenza.
di Saverio Auriemma
Testata Giornalistica con iscrizione registro stampa n. cronol. 1591/2022 del 24/05/2022 RG n. 888/2022 Tribunale di Nola