di Vera Dugo Iasevoli
Perfetta sintesi e osmosi fra due grandi Uomini come: Federico Barbarossa e Ruggero il Normanno, lo “stupor mundi”, loro nipote, accolse e riunì in sé l’ardimento, il coraggio, la durezza del primo con la determinazione, la saggezza, il gusto per il bello e per il senso estetico, la tolleranza nel governo, nonché la cultura cosmopolita, araba, greca e latina, del secondo; mentre, da entrambi assimilò il desiderio di potere e di conquista.
Federico II di Svevia fu anche promulgatore, con le “Assise di Ariano”, di una nuova Costituzione del Regno di Sicilia e fu mecenate di tanti uomini di ogni etnia e cultura, fra cui: storici, poeti, matematici, geografi, architetti. Dunque, è sempre così? Da uomini eccezionali nasceranno altri uomini eccezionali?
No! Non è una conseguenza scontata, certa, inoppugnabile e automatica, cioè “scientificamente” provata. E allora? Da che è dipesa la nascita di quest’uomo tanto eccezionale da far sì che gli stessi contemporanei, stupefatti e ammirati essi stessi delle sue molteplici e notevoli doti, già allora lo appellassero: “Stupor Mundi”, cioè Meraviglia del Mondo.
La figura di Federico II di Svevia è, in effetti, avvolta anche in un alone di mistero, nonostante esistano fonti contemporanee documentate.
Già sono da considerarsi eccezionali le combinazioni storiche che hanno portato la madre, Costanza d’Altavilla, a divenire, infine, l’ultima erede del Regno Normanno, essendo ormai avanti negli anni (almeno per i parametri dell’epoca) e dopo che era stata chiusa da tempo in un convento, e a divenire, conseguentemente, anche la sposa dell’erede del Regno Svevo, Enrico VI.
Anche il concepimento di Federico II, avvenuto dopo ben dieci anni di matrimonio dei genitori e quando ormai la madre Costanza aveva 42 anni, è stato considerato dai suoi stessi contemporanei alquanto misterioso. In effetti non si sa quanto ci sia di verità e quanto di leggenda nel fatto che Costanza, per stroncare le dicerie che mettevano in dubbio il suo stato interessante e attribuivano le sue eccessive rotondità ad un appesantimento del fisico dovuto all’età, che, per il tempo, era considerata: “avanzata”, e non ad una gravidanza, decise di far allestire nella piazza di Iesi, dove si trovò a sostare lungo il suo viaggio di ritorno in Sicilia, un tendone e un baldacchino al suo interno, dove fu posto il suo letto e dove ella volle partorire pubblicamente, invitando tutte le donne che avessero voluto, ad assistere al parto per poter testimoniare la verità e, cioè, che il neonato fosse effettivamente frutto del suo seno.
Dunque, tra mille ostacoli e difficoltà, tardivamente (come in futuro avverrà anche con la nascita di un altro uomo eccezionale e, cioè, colui che poi sarà definito: re Sole), nacque il futuro re del Regno di Sicilia, che sarà definito, per le meraviglie da lui stesso realizzate, lo: “Stupor Mundi”.
Federico II, infatti, durante il suo regno è stato un faro, una luce rutilante e splendente in tutto il mondo occidentale e bizantino; egli, per la sua curiosità intellettuale e la sua sete di cultura, sviluppò molteplici doti e approfondì talmente le sue conoscenze, da arrivare a padroneggiare lo studio della filosofia, astrologia, matematica, medicina, esoterismo, falconeria, tattiche belliche, poesia, etc.
Uomo poliedrico e affascinante, carismatico e di bell’aspetto, promulgò nuove leggi atte a stabilire i doveri dei sudditi ma anche i loro diritti, cosa per quei tempi assolutamente impensabile.
Fu re d’Italia, Germania, Gerusalemme e Sicilia, fu uomo colto e tollerante, si circondò di artisti, poeti, letterati, filosofi e scienziati; fondò la prima Università Statale e pubblica, nonché laica del mondo occidentale, a Napoli, nel 1224 e, proprio quest’anno, si sono celebrati gli ottocento anni dalla sua fondazione con numerosi convegni, incontri e manifestazioni; inoltre egli è ricordato, oltre che per la realizzazione di numerosi castelli sparsi in tutto il regno, principalmente per la realizzazione, su sua indicazione e guida, del famoso Caste del Monte, dai chiari riferimenti esoterici e astrologici nelle forme architettoniche, che a noi, al giorno d’oggi, risultano quasi del tutto misteriosi e incomprensibili.
Federico II parlava addirittura sei lingue: latino, tedesco, siciliano, francese, greco e arabo. Egli fondò anche la cosiddetta: “scuola siciliana” o federiciana e fu colui che, per primo, usò e fece usare in letteratura una lingua romanza, cioè il siciliano, anticipando l’uso dell’idioma toscano come lingua italiana.
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