Il governo dà il via libera per la cabina di regia sulla siccità guidata da Salvini. Quali sono le priorità?
Sostenere un comparto in forti difficoltà, semplificare le procedure amministrative per realizzare opere idriche di cui il nostro Paese ha bisogno. Con la cabina di regia fortemente voluta dal ministro Salvini, il Governo risponde all’allarme lanciato dagli agricoltori che, su questo, hanno già fatto la loro parte. L’emergenza idrica stava mettendo a rischio un intero comparto, un patrimonio di eccellenze del Made in Italy e moltissimi posti di lavoro. Non potevamo permetterlo.
- Cosa ci sarà nel Decreto Siccità voluto da Salvini?
Prevede, come già detto, la nascita di una cabina di regia, incardinata presso la presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta dal ministro Salvini, e il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. L’obiettivo è rendere le azioni del Governo più efficaci per contrastare l’emergenza e supportare la nostra agricoltura nel rilancio dell’economia. Senza dimenticare, poi, il processo di semplificazione che il decreto innesca per favorire gli investimenti pubblici, finanziati con fondi nazionali ed europei, per la realizzazione di interventi urgenti per il settore.
- Da un viaggio in Kenya, Mattarella ha detto che la siccità mette in moto la migrazione e bisogna intervenire presto sui cambiamenti climatici. Che ne pensa?
Con il cambiamento climatico in atto, era necessario intervenire con misure urgenti per rispondere alle sfide attuali e future. Un problema strutturale come quello della siccità meritava certamente l’istituzione di una cabina di regia per il monitoraggio del fenomeno e il contrasto alla scarsità idrica.
- Come si riverbera sull’agricoltura e sui prodotti nei mercati la siccità?
Senza acqua non c’è agricoltura. La siccità rischia di mettere in ginocchio le nostre aziende e l’intero settore dell’agroalimentare. Non dimentichiamoci che la mancanza di acqua rappresenta un serio pericolo per prodotti come il Grana padano e il Parmigiano reggiano, o ancora il Prosciutto di Parma, eccellenze culinarie che tutto il Mondo ci invidia. Oltre, naturalmente, a diversi alimenti che fanno parte della dieta mediterranea.
- Si partirà anche dagli usi e costumi dei cittadini?
E’ chiaro che gli interventi previsti per il miglioramento e l’efficienza delle infrastrutture idriche andranno a impattare positivamente anche sulla vita dei nostri cittadini. Mettere in sicurezza il settore, con la semplificazione delle attività, ad esempio, di riutilizzo delle acque reflue depurate o la realizzazione di impianti di desalinizzazione e ancora la manutenzione della rete esistente, significa mettere al riparo il Paese da quella che sarebbe potuta diventare una vera e propria emergenza.
- C’è il pericolo di razionamento dell’acqua in certi periodi dell’anno?
Cercheremo di evitare il ritorno dei razionamenti dell’acqua. Ecco perché era necessario intervenire il prima possibile, con poteri precisi, un commissario e risorse per rispondere all’emergenza idrica. Lo abbiamo fatto, grazie all’impegno del nostro ministro Salvini, e sono certo che le previsioni di questo decreto restituiranno risposte puntuali alle esigenze delle nostre imprese e famiglie.
- Ci sono anche i negazionisti della siccità che dicono “La siccità viene definita una “truffa”, “un modo per scroccarci altri soldi”, il governo è “bugiardo” e i media sono dei “venduti”. Cosa risponde a questa gente?
Rispondiamo con i fatti, con le risorse messe a disposizioni per far fronte a problemi strutturali come questo ed agli interventi tempestivi che come Lega vogliamo assicurare per tutelare e rilanciare la nostra economia. Le chiacchiere non hanno mai fatto bene a questo Paese.
- Ci sono sindaci che dicono che c’è crisi anche perché gli impianti sono vetusti. Impegnerete risorse in questi?
Il decreto va proprio in questa direzione. Iter più snelli e veloci per la realizzazione di infrastrutture idriche, rimodulazione delle risorse per il settore e realizzazione degli interventi più urgenti. Puntiamo ad accelerare le procedure per migliorare l’efficienza delle infrastrutture idriche.
- Uno dei fiumi più martoriato è il Po. Come si intende agire?
Monitorare il corretto utilizzo delle risorse per contrastare i fenomeni di scarsità idrica. Sappiamo che il fiume Po è in secca e che tra le zone più colpite in Italia c’è il centro-nord con Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna dove insistono le nostre produzioni. Nessuno ha la bacchetta magica, ma con il decreto siccità vogliamo scongiurare la crisi profonda del settore agricolo.
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