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Elezioni Pomigliano, Anna Rea: "Lello Russo padre nobile di un nuovo corso"

Felice Massimo De Falco • 17 marzo 2023

La città, e penso alle tante energie impegnate nel sociale, hanno subìto un deficit di confronto e di partecipazione, a differenza degli annunci fatti alla nascita della nuova amministrazione. Credo che Riccio abbia fatto un grande errore, ha fatto calcoli sbagliati. Ha dimostrato di non essere un vero leader di un partito importante che aveva una grande responsabilità nell’Amministrazione e in città.

Si è chiuso purtroppo in un gruppo di “amici”, ha indebolito le potenzialità del Partito Democratico che, dopo anni, era riuscito ad avere un consenso elettorale.

Io credo che Lello, proprio per la sua storia, anche con i suoi errori e per i valori progressisti e democratici che incarna, può essere il padre nobile di un nuovo corso a Pomigliano.

 

È successo quasi l’imponderabile: Gianluca Del Mastro è stato defenestrato da 13 consiglieri. Se lo aspettava?


Una notizia a ciel sereno. Nonostante l’insoddisfazione che si respirava in città, non è stata sicuramente questa una modalità, che definirei quasi carbonara, senza una discussione alla luce del sole, a fare chiarezza.

La città, e penso alle tante energie impegnate nel sociale, hanno subìto un deficit di confronto e di partecipazione, a differenza degli annunci fatti alla nascita della nuova amministrazione. E questo non solo da parte del Sindaco, ma da parte di tutta l’Amministrazione, fatta qualche eccezione. La casa comunale, aperta e trasparente, come era stato detto all’inizio non è stata tale.

Eppure, la città negli ultimi anni, e lo abbiamo visto anche durante la pandemia, è stata viva, con un proliferarsi di iniziative civili, associative sui temi sanitari, ambientali e culturali. Questo non solo manifesta un fenomeno nazionale di forte attivismo civico, per fortuna, ma rappresenta anche la crisi profonda dei partiti.

 

Solo parte del Pd è stato dal notaio, l’altra parte voleva che tutto rimanesse così. Il Pd di Eduardo Riccio è spaccato, probabilmente Riccio non si candiderà col Pd. Che considerazioni fa?


Credo che Riccio abbia fatto un grande errore, ha fatto calcoli sbagliati. Ha dimostrato di non essere un vero leader di un partito importante che aveva una grande responsabilità nell’Amministrazione e in città.

Si è chiuso purtroppo in un gruppo di “amici”, ha indebolito le potenzialità del Partito Democratico che, dopo anni, era riuscito ad avere un consenso elettorale. Purtroppo, non è riuscito a svolgere quel ruolo di aggregazione con altre forze, che non poteva essere svolto dal Movimento 5 Stelle, eterodiretti e con poca esperienza politica. È mancata purtroppo la capacità o la volontà di fare alleanze con le altre forze della sinistra e di centro. Mi auguro, come ha annunciato il gruppo dirigente metropolitano del Pd, che si vada al commissariamento indicando una figura autorevole che garantisca chi, con coraggio e determinazione, ha preso le distanze dall’azione di Riccio, come i consiglieri comunali del PD, ma soprattutto traghetti il PD alle imminenti elezioni e governi un nuovo corso necessario al Partito stesso.

 

È possibile un tavolo ora tra i congiurati?


Era facile con un piccolo numero della maggioranza, sia pure capitanata dal vicesindaco, aggregare la minoranza per sciogliere il consiglio comunale. Credo, e mi pare già faccia acqua, che non potessero andare oltre ed uniti per indicare una strada per il futuro.

Troppe divisioni, troppe diversità e, soprattutto, troppe ambizioni.

 

Intanto va avanti il risiko delle alleanze e la scelta del candidato sindaco. Tracci il profilo giusto per guidare Pomigliano.


Questa crisi deve essere l’occasione per la città di lanciare un progetto per la sua rinascita capace di valorizzare le origini storiche, consolidare e ricostruire un legame con la città con  la più importante realtà industriale del mezzogiorno, con la presenza dei più grandi player mondiali e con oltre 10mila lavoratori, molti dei quali con alta professionalità, dare slancio e riordinare le attività commerciali, divenuti punti di riferimento metropolitano, dare sostegno all’artigianato locale, che si va indebolendo, riportare la cultura quella che nel passato aveva scollinato i confini cittadini e guardi ai giovani e alle donne. Una città sostenibile che non si limita a dichiararla, ma la ridisegna e attua azioni forti per ridurre l’attuale inquinamento ambientale, dalla dotazione di un piano traffico e viabilità, allo sviluppo di un trasporto pubblico elettrificato ed un progetto di parcheggi pubblici. Una città a misura di bambini e di donna. Una città che dia servizi domiciliari ai tanti anziani, ai diversamente abili e a chi è solo. Una città con una visione europea capace di attrarre investimenti, oltre a saper gestire da subito i fondi del PNRR ottenuti che rischiano di essere restituiti.

Insomma, serve una persona competente, capace di includere tutte le energie sane della città e parlare con tutti. Ma soprattutto una persona determinata, in condizioni di dire NO. NO a chi pensa di utilizzare le risorse del PNRR per i propri profitti o per piccole clientele.

Aprire il comune alla città, alle associazioni, rafforzare la macchina comunale con risorse competenti e selezionate in maniera trasparente. Insomma un nome nuovo, come dice qualcuno tra i 40mila abitanti di Pomigliano c’è sicuramente, una capace di far rinascere la voglia di partecipare e di cambiare. Se fosse Donna e giovane ancora meglio.

 

Il fronte socialista è schierato con Lello Russo. È un nome sempre spendibile vista la situazione emergenziale in cui si trova la città?


Credo che Lello Russo abbia fatto un pezzo di storia di Pomigliano importante nel Governo della città e nel Senato della Repubblica. Ha dato un esempio di un buon politico, anche durante la fase di Tangentopoli, quando vi è stata una giustizia sommaria e sbagliata. Io credo che Lello, proprio per la sua storia, anche con i suoi errori e per i valori progressisti e democratici che incarna, può essere il padre nobile di un nuovo corso a Pomigliano.

 

C’è chi parla di un ticket Russo-Riccio. Sono compatibili?


Lasciamo questa fantasia a dichiarazioni che trovano il tempo che trovano.

 

A sinistra è probabile un laboratorio-bis con un M5S epurato dai sodali di Di Maio, Pd e Rinascita. È plausibile?


Certo, ma credo che se si vuole vincere per governare Pomigliano con un Progetto progressista, democratico e sostenibile ed essere un riferimento nel quadro regionale, occorra guardare ad un campo più largo.

Molti sono i contenuti che possono unire e rappresentare una vera alternativa in un Paese come l’Italia governato dalla Destra e che sta organizzando anche a Pomigliano una squadra. Una destra, da sempre, debole e all’opposizione dai tempi dello stesso papà di Di Maio.

 

C’è un clima fluido, nebuloso, i rapporti politici valgono fasulle strette di mano, c’è bisogno di ricostruire politicamente un tessuto sociale lacerato. Chi può farlo?


In questi giorni, per quello che posso vedere, stando tutta la settimana a Roma per la mia responsabilità nazionale. ma dai miei molti contatti visto il mio impegno locale nel sociale con l’Associazione Buonaria sui temi ambientali, e con i tanti amici e i compagni del Sindacato. credo che siamo ancora come dice lei in un clima nebuloso. ma si profila la chiarezza a destra con la sua riorganizzazione intorno alle “false” liste civiche. Nello stesso tempo però è ancora debole il fronte di sinistra e, soprattutto, quello che io auspico,  un fronte largo di centro sinistra.

Ci sono tutte le condizioni affinché ognuno metta da parte la propria ambizione personale e guardi all’interesse più generale della città. Il bene comune aprendosi alle forze sane dell’associazionismo una risorsa essenziale per essere per davvero una città al servizio del popolo.

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