Elezioni, ma cosa vogliono davvero i pomiglianesi dalla politica?

Francesco Cristiani • 29 marzo 2023

Chissá cosa verrebbe fuori, se si provasse a chiedere ai cittadini pomiglianesi qual è, secondo loro, il principale problema che affligge la cittá. Strano che nessuno fin’ora abbia pensato di fare un sondaggio del genere. Possiamo provarci noi a immaginare la risposta, magari con una punta di impertinenza, com’è d’uopo per una pagina che proprio a ciò si ispira, avendone mutuato il termine per identificarsi.

Chissá cosa verrebbe fuori, se si provasse a chiedere ai cittadini pomiglianesi qual è, secondo loro, il principale problema che affligge la cittá. Strano che nessuno fin’ora abbia pensato di fare un sondaggio del genere. Possiamo provarci noi a immaginare la risposta, magari con una punta di impertinenza, com’è d’uopo per una pagina che proprio a ciò si ispira, avendone mutuato il termine per identificarsi.


Traffico. Indubbiamente questa è una emergenza permanente che Pomigliano vive da tempo, senza essere ancora riuscita a trovare un accenno di soluzione. In certi momenti, per attraversare la cittá, da parte a parte in tutto meno di tre chilometri, occorre anche più di mezz’ora. Assurdo.

Il problema è sicuramente innanzitutto strutturale: la maggior parte delle strade sono poco ampie, gli spazi di parcheggio sono limitati, le automobili in circolazione sono troppe.



In pratica, si tratta di un affollamento relativo. Nel senso che la struttura urbana, soprattutto quella del centro, non è adeguata rispetto al numero di veicoli. Eppure, nonostante il problema sia oramai vecchio, ben poco si è fatto per affrontarlo con misure strutturali. Anzi, da ultimo abbiamo assistito a un passo indietro, con lo smantellamento delle piste ciclabili. Che, per essere sinceri, non servivano quasi a nulla. Poco o nulla utilizzate, mai amate dai pomiglianesi, c’era da pensare che la loro realizzazione avesse aggravato il problema, piuttosto che aiutato a risolverlo, togliendo spazio per parcheggiare. Ma proprio per questa loro scarsa utilitá cosi’ com’erano, invertendo il punto di osservazione probabilmente andavano implementate, aumentandone la rete, non soppresse.

Il problema traffico perciò oggi resta esattamente invariato. La strada non può che essere quella di limitare fortemente la circolazione nelle strade più centrali, parallelamente all’adozione di una misura infrastrutturale, che consenta l’attraversamento da capo a capo della cittá per via diretta. La famosa variante a ridosso dello stabilimento Leonardo (ex Alenia), che l’allora ministro Di Maio aveva dato per imminente, quasi giá fatto, e che stiamo ancora aspettando.


Il paradosso è che nella scorsa campagna elettorale chi ha poi vinto le elezioni sembrava avere un quadro ben preciso di questa situazione e delle sue cause efficienti. Il che lasciava ben sperare. In molti ci credettero. Nella realtá è invece accaduto che in due anni e mezzo nulla si è fatto. Nessuna misura strategica è stata messa in campo. A ciò si aggiunge che manca del tutto una concreta azione di contrasto alla maleducazione stradale. L’impressione è che a Pomigliano fare il furbo renda. Raramente l’intervento della polizia municipale è percepito come tempestivo, a fronte delle violazioni palesi alla più elementari regole (leggi: Codice della strada) della convivenza alla guida.


Chi parcheggia nei posti più impensabili, tipo sulle strisce, davanti ai passi carrabili, sui marciapiedi, nei passaggi stretti, lo fa pensando che la passerá liscia. E i fatti tante volte gli danno ragione. Anche perché se qualcuno sollecita un intervento delle forze dell’ordine deputate, il più delle volte è costretto a prendere atto che deve arrangiarsi da solo. Questo della capacitá di risposta efficiente alle chiamate è per Pomigliano un nodo che chi vincerá le elezioni, sicuramente dovrá affrontare una buona volta.

Secondo gli esperti, il traffico impazzito influisce in modo non determinante su un altro brutto affare: la pessima qualitá dell’aria che respiriamo a Pomigliano. Perché, a quanto pare, su questo aspetto influiscono molto fattori come l’orografia e la meteorologia. Però, una miglior efficienza nella gestione urbana può sicuramente aiutare un pó anche su questo, e comunque è l’unica cosa che una amministrazione può fare. Speriamo allora che il prossimo sindaco sia uno che innanzitutto il problema lo conosce e lo capisce. Sarebbe giá un passo avanti, rispetto al nulla dell’ultima parentesi amministrativa.



di Francesco Cristiani

Share

Tutti gli articoli

Autore: Redazione 25 aprile 2025
Si è tenuto il 14 aprile, al Senato della Repubblica l'evento " La Bellezza come cura ", un'importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo della dermocosmesi sociale nel supporto ai pazienti oncologici e alle persone in condizioni di fragilità.
Autore: Felice Massimo De Falco 25 aprile 2025
Maria Parente è un cruciverba di aspirazioni più o meno compiute, sospinta dalla bellezza, l’intelligenza e la passione..
Autore: Felice Massimo De Falco 21 aprile 2025
Ora la Chiesa è chiamata a sfide complesse: saprà guardarle in faccia o ripiegarsi nell’arida liturgia?
Autore: Felice Massimo De Falco 19 aprile 2025
Sono sere umide di primavera, e la Napoli degli “addetti ai lavori” sembra trattenere il fiato.
Autore: Marianna Marra 19 aprile 2025
"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena stasera".
Autore: Marianna Marra 8 aprile 2025
Tratto da “Fuochi” di Marguerite Yourcenar. Lina Sastri in Maria Maddalena - regia e drammaturgia di Lina Sastri - costumi di Lina Sastri. Sabato 12 Aprile 2025 ore 20,30 presso DOMUS ARS FONDAZIONE IL CANTO DI VIRGILIO Via Santa Chiara, 10 (NA). 
Autore: Felice Massimo De Falco 3 aprile 2025
La Notte Nazionale del Liceo Classico torna con la sua XI edizione, e il Liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco (Na) è pronto ad accendere i riflettori sul valore intramontabile della cultura classica.
Lina Sastri
Autore: Marianna Marra 2 marzo 2025
intervista a Lina Sastri
Autore: Felice Massimo De Falco 1 marzo 2025
Don Tonino Palmese: " Nella gran parte delle persone che incontro trovo il dramma dell'errore. Sono pochissimi quelli che appaiono "spavaldi" nel ricordare ciò che hanno commesso. Sono anni che pur accompagnandomi al mondo dei familiari delle vittime innocenti, ho constatato che anche tra i colpevoli c'è un'immensa storia di persone che da vittime "del sistema" sono poi diventati colpevoli. Ovviamente ciò non "assolve" come si farebbe con una spugna legislativa ma si deve attivare tutto il bene e il meglio possibile per riumanizzare la storia di ciascuno".
21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Altri post