Visite
VISITE

Dove si concentrano i richiedenti asilo e rifugiati nei centri urbani in Italia

Redazione • 9 aprile 2022

Dove si concentrano i richiedenti asilo e rifugiati in Italia

Tra il 2018 e il 2020, si è assistito non solo ad un generale calo delle presenze nei centri di accoglienza, ma anche ad una concentrazione di queste ultime nei centri situati nelle grandi città.

Questa centralizzazione può certamente avere dei vantaggi nell’inclusione di chi arriva nel nostro paese, soprattutto per via della maggiore vicinanza dei servizi e delle più numerose opportunità lavorative. Tuttavia anche le aree più periferiche del territorio nazionale possono dare un importante contributo, soprattutto per l’inclusione a livello sociale.


In Italia i comuni sono divisi in 6 categorie a seconda della presenza o raggiungibilità dei servizi di base. Questi ultimi sono identificati tramite 3 parametri: un’offerta scolastica superiore completa (costituita da almeno un liceo, un istituto tecnico e un istituto professionale), almeno un ospedale dotato di tutte le qualificazioni per gestire le emergenze, anche legate a patologie di elevata complessità, e una stazione ferroviaria di tipo silver.


Secondo questa classificazione, ci sono innanzitutto i comuni “polo”, ovvero i centri urbani dotati di tutti i servizi essenziali. Questi possono essere costituiti da un solo comune (come nel caso delle città) oppure essere costituiti da più comuni confinanti (in questo caso si parla di “polo intercomunale“). Seguono i comuni “cintura“, situati in aree peri-urbane, comunque caratterizzati da servizi essenziali accessibili (a meno di 20 minuti di distanza).

Esistono poi le cosiddette “aree interne“, ovvero tutti i territori distanti dai servizi di base.


Quasi 4.200 comuni (ovvero oltre la metà del totale) ricadono nelle aree interne. Questi territori coprono il 60% della superficie nazionale, e sono abitati da circa 13 milioni di persone.

Le aree interne si dividono a loro volta in comuni “intermedi” (se la distanza dai servizi è superiore ai 20 minuti ma inferiore ai 40), “periferici” (tra i 40 e i 75) e “ultraperiferici” (se supera i 75 minuti, di solito nelle isole o nei territori montani).

Sono 1.975 i comuni interessati dal sistema dell’accoglienza (2020), ovvero il 25% del totale.


La categoria “polo” racchiude anche la classe “polo intercomunale”, mentre la categoria “altro” comprende sia i comuni non identificati in classi che quelli in cui è in corso l’identificazione. Per “posti disponibili” si intende la capienza di ciascun centro, indipendentemente dal fatto che in quel momento i posti siano occupati o meno. Sono state considerate le capienze di tutti i tipi di centri: centri di accoglienza straordinaria (Cas), centri di prima accoglienza (Cpa) e centri di accoglienza ordinaria (Sai) e specificamente i centri attivi al 31 dicembre, con l’eccezione dei Sai (3 luglio).


In oltre la metà dei casi si tratta di comuni cintura, che però ospitano circa il 28% dei posti disponibili. Ma è nei comuni polo che si registra la capienza più elevata (un totale di 44.333 posti, pari al 43,8% del totale). Una quota decisamente più bassa si trovava invece nei comuni ricadenti nelle aree interne. Il 24% dei posti disponibili nei centri di accoglienza si trovano nelle aree interne (2020).


Parliamo di 24.347 posti. Di questi, più della metà (14,7%) era registrata nei comuni intermedi, mentre appena l'8,4% si trovava nei comuni periferici, e meno dell'1% in quelli ultraperiferici.

Risultano particolarmente numerose le aree interne interessate dal sistema dell'accoglienza nel meridione, dove sono anche più numerosi i centri abitati più distanti dai servizi (in Basilicata ad esempio costituiscono aree interne il 96,2% dei comuni). Mentre nel centro-nord prevale l'accoglienza all'interno di centri abitati di dimensioni maggiori. In Lombardia e Veneto, ad esempio, è particolarmente elevato il numero di comuni polo e cintura sul totale (oltre il 60%).


Nel 2018, il 42,5% delle presenze giornaliere era registrato in centri di accoglienza situati nei comuni polo. Una cifra che appena due anni dopo è cresciuta di oltre 4 punti percentuali, attestandosi al 47%. Mentre si sono ridotte lievemente le quote di presenze per le altre tipologie di comuni. Nello specifico, i comuni cintura accoglievano il 30,2% delle persone nel 2018 e sono passate, nel 2020, al 28,3%, mentre i comuni periferici sono passati dal 15,9% al 14,6% e quelli ultraperiferici dall'1,4% allo 0,9%.

Particolarmente elevata risulta poi la quota di persone ospitate all'interno delle città con più di 200mila abitanti, che nel nostro paese sono 16, rispetto ai centri di dimensioni inferiori.


Il 18,2% delle presenze giornaliere nei centri di accoglienza sono registrate nelle grandi città (2020). Anche in questo caso, parliamo di un aumento di 4 punti percentuali. Nel 2018 infatti questo dato si attestava al 14,2%.

L'accoglienza può comportare vantaggi e svantaggi specifici, a seconda che avvenga all'interno di un contesto urbano o in un territorio più piccolo e periferico. La città offre più lavoro e servizi, ma meno inclusione sociale.


I grandi centri urbani ad esempio sono solitamente caratterizzati da migliori opportunità di inserimento lavorativo, nonché da una maggiore disponibilità di servizi. Allo stesso tempo però si tratta spesso di ambienti più anonimi. È infatti importante sottolineare che l'accoglienza non si basa soltanto sulle condizioni materiali, ma anche sull'inclusione sociale.

Da questo punto di vista l'accoglienza nei piccoli centri può rappresentare un modello particolarmente interessante. Infatti i comuni più piccoli sono caratterizzati da reti sociali più forti, che possono garantire una più facile inclusione a livello umano.


Inoltre i comuni periferici e soprattutto quelli ultraperiferici sono spesso territori marginalizzati, dove è in atto un progressivo spopolamento per via dello spostamento dei giovani verso le aree urbanizzate. Un fenomeno che genera poi un circolo vizioso rispetto alle opportunità di impiego e alla disponibilità di servizi.

L'accoglienza in queste aree quindi non solo può offrire maggiori opportunità di inclusione sociale a chi arriva, ma essere utile per la ripresa dei comuni stessi.


Purché ovviamente si tratti di concepire progetti ben articolati e non soltanto di insediare i centri in aree più periferiche, in assenza di servizi e di opportunità. In questo senso potrebbe essere decisivo il ruolo dei comuni, che possono aderire al sistema ordinario Sai, che oggi continua purtroppo a rimanere minoritario. Le amministrazioni locali potrebbero infatti pianificare politiche pubbliche territoriali volte all’inclusione delle persone migranti, in taluni casi puntando persino al ripopolamento di aree oggi spopolate, a vantaggio dell’intera collettività.

 



Share

Tutti gli articoli

21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Autore: Marianna Marra 12 febbraio 2025
"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".
shrek, shrek the musical, graziano galatone,
Autore: Marianna Marra 17 gennaio 2025
shrek, shrekthemusical, fiona, ciuchino, graziano galatone, musical, notredame de paris, frollo, febo, esmeralda, quasimodo, cocciante, i promessi sposi, renzo e lucia.
Autore: Anna Poerio 10 gennaio 2025
La miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” è stata liberamente ispirata alla vita del grande poeta, tuttavia, sarebbe stato opportuno non trascurare alcuni elementi che avrebbero potuto arricchirla. Nel film vediamo Poerio proferire solo poche parole; le uniche di rilievo sono quelle con cui prende le difese del Leopardi, offeso dal Tommaseo, definendolo giustamente il più grande poeta del tempo. Nelle poche scene in cui appare il poeta napoletano, egli è sempre silente, sembra quasi un personaggio ininfluente, cosa che non gli rende giustizia, in quanto a Firenze il Poerio era preso molto in considerazione e godeva di notevole rispetto e ammirazione.
Autore: Felice Massimo De Falco 31 dicembre 2024
Micaeala Ottomano: "S ono percepita come un’aliena e devo riconoscere che trovo molto più osteggiante il comportamento dei colleghi uomini rispetto a quello delle donne, con le quali la competizione e’ molto più sana. La maggior parte degli uomini in Italia non ama la donna in carriera, poiché rappresenta un problema, l’uomo vuole competere con un uomo e non con una donna che spesso percepisce, inconsciamente, come una minaccia al suo ego. Il nostro Paese è più che impregnato di patriarcato, da Sud a Nord è sempre più frequente che sia l’uomo a decidere le regole in società. Basti pensare alle piccole questioni giornaliere, se hai un uomo accanto tutti ti mostrano maggior rispetto, farsi valere da sole per noi donne e’ difficilissimo. Ora con Giorgia Meloni premier la situazione e’ in miglioramento ma sono molti, troppi i suoi detrattori; ovvero quelli che non vogliono riconoscere le sue straordinarie capacità solo perché è donna: una stortura del nostro tempo".
Autore: Mario Sorrentino 24 dicembre 2024
Nelle mani di Dickens, il Natale torna ad essere un tempo per riunirsi con la famiglia, celebrare lo spirito di generosità e festeggiare allegramente.Soprattutto, il periodo natalizio è un’opportunità per sintonizzarsi su una frequenza più alta e per prestare le nostre voci al ritornello che canta uno dei brani più antichi e migliori di tutti: la canzone del potere redentore dell’amore. E oltre al fuoco acceso di un focolare, è soprattutto al calore che abbiamo dentro che penso. Un calore che si alimenta con le cose semplici, essenziali, autentiche. Un sorriso, uno sguardo, un abbraccio. Quelle che fanno emergere il nostro lato migliore. Le cose che ci fanno volere più bene a noi stessi, da Seneca,”si vis amari ama”. Penso agli occhi di chi ci guarda con amore, di chi ci incoraggia sempre, di chi alzando un calice, cercando il nostro bicchiere, brinda ancora alla vita.
Autore: Felice Massimo De Falco 24 dicembre 2024
In un’intervista approfondita al Prof. Andrea Spiri, storico e docente alla facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma, sono emerse riflessioni significative sul legame culturale tra il Partito Socialista Italiano (Psi) e la destra italiana, con particolare attenzione alla figura di Bettino Craxi e alle sue eredità nel contesto politico attuale, rappresentato da Giorgia Meloni. Per Spiri, oggi, il riformismo di Giorgia Meloni presenta alcune affinità con il pensiero di Craxi. Entrambi condividono l’idea di un riformismo che risponde a una realtà in evoluzione, ponendo l’accento sull’autonomia e sul primato della politica.
intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
Altri post
Share by: