Livio Varriale, direttore di Matrice Digitale, si fa insistente tra il gergo comune l’uso dell’intelligenza artificiale. Di cosa si tratta?
L'intelligenza artificiale non è altro che la replicazione di un cervello umano che ha la capacità di apprendere e ragionare in modo consapevole. Alla base di essa c'è una rete neurale che viene sviluppata su più strati ed ogni strato rappresenta un ambito di conoscenza.
È lo stendando dell’Umanesimo 4.0?
Non è lo stendardo dell'Umanesimo 4.0, a meno che noi non lo facciamo diventare come l'unica soluzione che risolverà i nostri problemi al posto del cervello.
L’uomo che funzione avrà? Verrà sostituito?
Ritengo che da questo punto di vista l'uomo verrà sostituito e che una grande parte di lavori sopratutto concettuali verrano spazzati via e ci sarà sicuramente la possibilità di creare nuovi posti di lavoro alternativi ma saranno in numero minore rispetto a quelli di cui la società ne avrà bisogno
L’idea che i computer possano vedere, sentire e scrivere costituisce la sfida a lungo termine dell’intero settore?
E' una sfida iniziata da diversi anni nel settore dell'intelligence con risultati non proprio soddisfacenti, però è chiaro che qualsiasi dispositivo, oltre ad essere un potenziale aumento delle nostre capacità, si può trasformare in un'arma di sorveglianza o in alcuni casi in un'arma che può far del male all'individuo.
Quindi un insegnante di matematica potrà essere disponibile per gli studenti dei quartieri poveri, o una consulenza medica potrà essere disponibile per le persone in Africa che non avrebbero mai potuto andare da uno specialista?
Ad oggi è ancora difficile che avvenga questo con l'intelligenza artificiale, ma stanno nascendo molti applicativi che in tal senso possono essere d'aiuto. Il problema è alla base: chi decide come deve essere "nutrita" l'intelligenza artificiale? L'accordo tra Microsofrt e ChatGPT e la corsa di Google, rimasta un pò indietro, fa capire che, quando ci sono in gioco gli interessi delle Big Tech, i bambini in Africa avranno problemi ad accedere all'insegnante di matematica.
ChatGPT potrà sostituire molte figure umane, per esempio il giornalista?
Il mondo del giornalismo si è già autoescluso, oggi i giornalisti sono per lo più dei passacarte. Il giornalista in tal senso verrà sostituito. Se questo può essere un modo per allegerire il lavoro delle redazioni o per evitare che il giornalista non faccia più il suo mestiere come dovrebbe, allora ben venga l'intelligenza artificiale.
Come pensa che IA possa cambiare il modo in cui le persone lavorano o svolgono le loro attività?
L'intelligenza artificiale può modificare il modo di lavorare fornendo un grande supporto. Ci sarà la possibilità di avere dei programmi migliori di quelli che abbiamo sul mercato dove potremo parlarci e fornirci delle risposte. Quello che le persone temono, specie gli sviluppatori informatici, è che l'intelligenza artificiale potrebbe svolgere il lavoro in modo migliore.
Devono essere entusiasti della maggiore produttività?
Il problema è che l'intelligenza artificiale, se sfruttata da pochi e di buona qualità, può essere un quid in più. Se questo prodotto inizia ad essere standardizzato, chi ci metterà le mani sopra avrà grossi vantaggi.
Devono preoccuparsi di perdere il posto di lavoro?
L'intelligenza artificiale è stata pensata per lavorare meglio e non per sostituirsi alla capacità dell'uomo di ragionare. E' un pò come chi a scuola faceva le ricerche su Internet e chi sull'Enciclopedia. Comunque l'uomo ha bisogno di un apprendimento analogico che gli consenta di acquisite informazioni che porterà con sè per il resto della sua vita. L'uomo deve guidare questo processo non subirlo: se l'intelligenza artificiale diventa il nostro unico riferimento, ne verremo travolti. Bisogna usarla ma con criterio e competenza per ottimizzare la resa lavorativa.
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