Enza Amato, classe 1972, napoletana e già consigliere regionale durante la prima consiliatura di Vincenzo De Luca, dal 2015 al 2020. Oggi, dopo una tornata elettorale in cui è stata capolista del Pd , è la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Napoli
Enza Amato, classe 1972, napoletana e già consigliere regionale durante la prima consiliatura di Vincenzo De Luca, dal 2015 al 2020. Oggi, dopo una tornata elettorale in cui è stata capolista del Pd , è la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Napoli.
Ciao Presidente. Cominciamo con la prima domanda: come ti senti ad essere la prima donna a ricoprire un incarico così importante?
Napoli è la terza città d'Italia e ricoprire la seconda carica dopo quella del Sindaco è motivo di orgoglio e di enorme responsabilità per me. Ogni giorno cerco di onorare il mandato conferitomi dai colleghi consiglieri comunali in questo ruolo e, chiaramente, dai cittadini che mi hanno eletta. Il Consiglio, nato con la vittoria del Sindaco Manfredi, conta solo 9 consiglieri su 41 eletti. Il fatto che sia stata scelta una donna per la carica di Presidente è importante, a prescindere dalla mia persona. Spero che in futuro ci siano più donne elette nel Consiglio e che la mia investitura apra la strada a una lunga stagione di Presidenti donne.
Quali sono le tue priorità nel migliorare la qualità della vita dei cittadini di Napoli?
La mia ossessione quotidiana è migliorare i servizi, tra cui i rifiuti, il verde, i trasporti, i servizi sociali e la dignità dell'alloggio pubblico, oltre alla sicurezza dei nostri quartieri. L'amministrazione ha accumulato troppi ritardi e il problema principale è la scarsa capacità di riscossione. Stiamo lavorando duramente per invertire questa tendenza, normalizzare i servizi e investire anche in importanti progetti culturali, turismo e rigenerazione urbana dei quartieri. Tuttavia, è un compito impegnativo. Ogni giorno ascolto le lamentele dei cittadini e le critiche, e mi interrogo su come fare meglio. Nel frattempo, posso dire che abbiamo avuto successo nell'effettuare un importante concorso che ha portato circa 1000 nuovi dipendenti e ha consentito una prima riorganizzazione per rafforzare soprattutto le municipalità, che costituiscono il primo front office con i cittadini. Abbiamo inoltre effettuato un concorso pubblico per assumere almeno 500 nuovi operatori ecologici, garantendo stabilità nel lavoro e creando le condizioni per un servizio più efficiente. Abbiamo investito molto per rinnovare la flotta di mezzi di trasporto pubblico su gomma, aggiungendo 280 nuovi veicoli elettrici entro la fine del mandato. Abbiamo accelerato l'entrata in servizio di 4 nuovi treni sulla linea 1 (un quinto è in fase di pre-esercizio e dovrebbe essere operativo il prossimo anno). Stiamo facendo del nostro meglio per recuperare gravi ritardi nel campo della manutenzione del patrimonio residenziale, ricostruendo un rapporto di dialogo con i sindacati degli inquilini e rafforzando il servizio preposto. Inoltre, stiamo cercando di ottenere nuovi investimenti, anche attraverso il PNRR, per rigenerare i quartieri Erp. Infine, il Comune di Napoli ha bisogno di un nuovo piano casa, un ulteriore passo per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini.
Nel tuo curriculum c'è un'importante esperienza di 5 anni come consigliera regionale del Partito Democratico. Cosa puoi dirci riguardo a quella fase?
È stata un'esperienza straordinaria. Durante il mio mandato regionale, ho avuto l'opportunità di partecipare all'elaborazione di importanti leggi riguardanti diverse tematiche, tra cui il riutilizzo sociale dei beni confiscati, l'accessibilità al mare per le persone diversamente abili, il riordino del sistema integrato delle risorse idriche e dei rifiuti e la qualità dell'aria, solo per citarne alcune. Alcune di queste leggi regionali sono diventate dei modelli a livello nazionale, il che mi riempie di orgoglio. Durante il mio mandato, ho avuto l'opportunità di lavorare con colleghi del Partito Democratico che avevano una vasta esperienza nella Regione Campania, oltre che con altri che, come me, erano stati eletti per la prima volta. Questa esperienza è stata estremamente positiva e mi ha permesso di crescere sia politicamente che personalmente.
Ora, considerando il ruolo di Presidente del Consiglio comunale e quello di consigliere regionale, in quale ti senti maggiormente a tuo agio?
Credo che non sia una questione di sentirsi maggiormente a proprio agio in uno dei due ruoli. Ogni incarico politico e istituzionale ha delle affinità e delle sfide specifiche. Entrambi i ruoli che ho avuto, ovvero quello di Presidente del Consiglio comunale e quello di consigliera regionale, sono stati avvincenti e mi hanno offerto molte opportunità di crescita. Se dovessi sottolineare una differenza, direi che il ruolo di consigliere comunale mi ha permesso di instaurare un rapporto più diretto e fisico con la città e i suoi cittadini, il che è stato straordinario e molto gratificante.
Come mamma, moglie e politico impegnato, come fai a reggere i ritmi frenetici della vita?
Come tutte le donne impegnate e che lavorano, punto molto sull'organizzazione. Ci metto tutta la buona volontà e l'impegno, ma è chiaro che in qualcosa sono carente. Mi do delle attenuanti e vado avanti. Il segreto è certamente la famiglia che mi sostiene, mio marito e mia figlia che mi incoraggiano sempre.
Essendo mamma di una figlia femmina, cosa auguri che la vita possa insegnare a tua figlia?
Auguro alla mia figlia di imparare a lottare, di essere sempre se stessa e di non accontentarsi mai, ma di riuscire a godere di ciò che la vita le riserverà. Con l'età ho maturato una pace interiore che le auguro di cuore, auguro a tutte le donne di poter raggiungere.
Infine, c'è un sogno che vorresti ancora realizzare?
Sì, c'è un sogno che ancora vorrei realizzare: fare il bagno nelle acque di Bagnoli. Ci riuscirò! Ci riusciremo!
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