Alfredo Cospito è monitorato costantemente e nonostante lo sciopero della fame, la decisione circa le sue condizioni spetta ai medici che al momento ci rappresentano una situazione clinica sotto controllo. In ogni caso la Cassazione, che ha anticipato la fissazione dell’udienza, si pronuncerà sulla fine del carcere duro, in modo del tutto autonomo e soprattutto conoscendo tutti gli elementi. Normalmente gli atti di clemenza vengono concessi di fronte ad un ravvedimento è una buona condotta, che allo stato non sembrano sussistenti. Lo Stato sta conducendo il tutto nel perimetro delle leggi e dei principi costituzionali, come sempre.
Cospito si è dichiarato terrorista. È stato altresì condannato per cui non si è in fase cautelare. Tutte le azioni e le reazioni anche violente del mondo anarchico in difesa di Cospito portano ad un clima di violenza incredibile e da condannare nella maniera più assoluta. Non si cederà mai al ricatto rispetto ad atti come quelli a cui stiamo, nostro malgrado, assistendo. L’informativa in Parlamento del Ministro della Giustizia Nordio è stata chiara e ne farà anche una successiva per essere ancora più chiari che nei confronti di Cospito non si è mai consumata alcuna violenza e che il 41 bis non è affatto un accanimento ma un dispositivo severo previsto, applicabile e applicato dopo un esami analitico della più ampia situazione, in cui hanno ricoperto un rilievo centrale quelle comunicazioni e quei contatti esterni al carcere che potevano comportare un problema per la sicurezza di tutti.
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