Consigliere Acampora tiene banco la questione del Ddl autonomie sul quale voi avete forti perplessità. Quali sono tra le tante?
Le ragioni per cui questo ddl è inaccettabile sono varie e complesse, ne cito solo alcune a titolo esemplificativo : il ridimensionamento del ruolo del parlamento e delle altre istituzioni coinvolte, la determinazione dei Lep affidata ad un organismo politico e non tecnico, la disciplina sul residuo fiscale etc. Soprattutto l'idea politica sottesa a questa riforma appare chiara, laddove si prevede che il finanziamento delle funzioni trasferite avverrà con una mera compartecipazione al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale, dunque tale previsione depauperera' il sud di risorse importanti aumentando il divario tra regioni e la disuguaglianza tra cittadini ! Questa autonomia differenziata non ci renderà un'Italia più moderna ed efficiente ma semplicemente un' Italia più divisa!
Quali sarebbero le ricadute sui cittadini?
La mobilitazione contro questo ddl non è una battaglia di bandiera basata sull'astratta difesa dell'uguaglianza dei cittadini e della solidarietà economica e sociale. Per essere concreti, già oggi lo Stato spende di più per un cittadino del Centro-Nord, l'ulteriore taglio delle risorse, che di fatto determinerà questa riforma, per talune regioni, già svantaggiate, produrrà un aumento del divario. Sostanzialmente alcuni cittadine rischiano meno efficienza sanitaria, meno asili, meno musei e università etc. laddove già oggi mancano e nessuna perequazione sarà possibile.
C’è chi dice che si sta facendo tanto rumore per nulla. Senza costare un euro, infatti, questa riforma dovrebbe garantire una maggior responsabilizzazione della spesa pubblica, maggior efficienza e quindi servizi di maggior qualità offerti ai cittadini. Dimenticando che l’istituzione delle regioni è stata, storicamente, una delle cause che ha fatto esplodere il debito pubblico e ha complicato non poco l’assetto normativo e istituzionale del Paese.
Coloro che sostengono ciò,avvalendosi delle teorie sulle cause del debito, sono gli stessi che anni fa urlavano Roma ladrona! A costoro dico che il riconoscimento di maggiori funzioni alle regioni per garantire l'ammodernamento dell'intero territorio nazionale non è aprioristicamente errato ma deve essere sostenibile per tutte le regioni e per tutti i territori, questa riforma non è sostenibile per il sud, sostanzialmente perché è intrisa di ideologia indipendentista e federalista finalizzata a garantire gli interessi dell'Italia settentrionale.
La Lega ha voluto fortemente questo provvedimento. Si è fatto un’idea del perché?
L'accelerazione sul ddl autonomie è la dimostrazione lampante che siamo di fronte all' ennesimo atto di una politica incapace di andare oltre la prossima scadenza elettorale, la lega ha bisogno di questo provvedimento per recuperare consenso all'indomani delle elezioni regionali mentre fdi ha bisogno di avviare il percorso per il presidenzialismo!Quello che deve essere chiaro a tutti è che questo Governo tra la necessità di tutelare l'unità nazionale e l'esigenza di avere un risultato da esibire in vista delle imminenti elezioni regionali in Lombardia ha scelto quest'ultimo!
Si aprirebbe un divario enorme tra Nord e Sud?
La previsione normativa in virtù della quale i Lep saranno definiti successivamente da un organismo politico e non tecnico, unitamente alla disposizione secondo cui il finanziamento delle funzioni trasferite avverrà con una mera compartecipazione al gettito di uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale, sottrarrà di fatto risorse al sud aumentando il divario tra regioni e la disuguaglianza tra cittadini.
Chi sono i nemici del Sud all’interno del Sud?
La parola nemici non appartiene al mio lessico ma credo che tutti coloro che hanno ruoli Istituzionali e che rappresentano i cittadini che potrebbero subire un danno da tale riforma hanno il dovere di mobilitarsi.
Parlando d’altro, a breve c’è il congresso del Pd, lei con chi sta e perché?
Io voterò domenica 12 come iscritto e poi il 26 Febbraio alle primarie aperte per Stefano Bonaccini. Credo che in questo momento storico il PD avrebbe avuto bisogno di un congresso diverso, partecipato e capace di innescare una discussione franca ma l'avanzare delle destre e gli appuntamenti istituzionali hanno imposto un'accelerazione, dunque, la proposta di Stefano, in questo momento, mi è parsa la cosa più chiara e convincente! Partendo da una critica intransigente rispetto a ciò che è divenuto il PD, un partito che ha governato senza un mandato elettorale per circa 10 anni facendo fronte a continue emergenze e disattendendo puntualmente le aspettative dei propri elettori, siamo percepiti come un centro di interessi e poteri con lacune identitarie da psicoanalisi ! Tuttavia siamo anche considerati l'unica alternativa al centrodestra, ricostruire è un dovere! La nostra mozione intende rilanciare il PD costruendo senza alcuna ambiguità un partito di sinistra, popolare e non populista, con vocazione maggioritaria che non significa ne isolamento ma nemmeno subalternità, il PD sarà il perno di chiunque voglia costruire un'alternativa alle destre basata sulla centralità del lavoro, sulla lotta al precariato, alla povertà e alle disuguaglianze ma anche sul riconoscimento dei diritti, della tutela ambientale etc.Tutto ciò non può non avvenire sulle gambe di una classe dirigente rinnovata, credibile e capace di interpretare un nuovo ciclo.
Togliatti diceva che gli emiliani sono ottimi amministratori ma pessimi politici.
Io credo che amministrare è fare politica, le due cose camminano insieme altrimenti parliamo solo di ordinaria amministrazione ed il modello Emilia è tutt'altro che ordinaria amministrazione!Stefano ha un percorso di militanza politica è stato segretario regionale, amministratore e uomo di partito e poi dall'Emilia abbiamo avuto Nilde Iotti, Bersani, Prodi, insomma speriamo che la tradizione continui.
Quali sono i mali del Pd e come si sanano?
La recente e giusta sconfitta elettorale ha portato a galla tante criticità, ne cito solo tre a titolo esemplificativo: il correntismo post ideologico, il distacco dalla base e dai nuovi deboli ma soprattutto l'ambiguità identitaria. Si sanano ridimensionando il ruolo delle tessere attraverso un maggiore ricorso a strumenti di democrazia diretta, dicendo cose chiare senza ansia da alleanza e/o da prestazioni elettorali, ritornando tra la gente attraverso un partito di prossimità capace di rispondere alle reali problematiche dei ceti deboli.
È stato un errore l’intesa coi 5 stelle?
È un errore partire dalle intese, dagli accordi, dalle sommatorie è necessario porsi degli obiettivi, avere una visione di sinistra intorno alla quale aggregare senza deliri di autosufficienza ma senza essere subalterni a nessuno, le intese si costruiscono sui temi del lavoro, della lotta al precariato, dell'ambiente, dell'innovazione.etc se si riesce a fare questo come accaduto a Napoli, con il modello Manfredi, dove forze di sinistra , forze moderate e i 5stelle si sono dati obiettivi comuni si può lavorare bene e nell'interesse della comunità altrimenti è solo un'inutile accozzaglia!
Andare oltre il Pd, come dice Fassino. Oltre cosa c’è?
Negli anni ho imparato che ad ogni sconfitta elettorale c'è qualcuno che lancia lo psicodramma dell'andare oltre il PD, dunque io credo che tutte le esperienze politiche che si sono collocate nel campo della sinistra progressista oltre il PD non hanno mai riscosso consenso né hanno garantito più lavoro, più diritti, più tutele etc, - dunque tutti esperimenti inconsistenti. Credo anche che il mutamento del nome del partito o del solo segretario non sono soluzioni, atteso che l'analisi dei flussi elettorali ci dice che nonostante le criticità e la disaffezione il PD è percepito ancora come l'unica alternativa alla destra. Dunque andare oltre per me può significare solo rispondere con concretezza a questa aspettativa della gente costruendo un partito di sinistra e popolare, riformista e a vocazione maggioritaria, lo psicodramma lo lasciamo ad altri !
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