Nemmeno ripescando il discorso di Mao sulla “Giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo,” si riesce a trovare il bandolo della matassa che si aggroviglia sempre di più ad ogni tentativo di trovare il nome giusto da candidare a sindaco della possibile coalizione del cosiddetto centro-sinistra.I tanti nomi che sono girati e puntualmente bruciati, evidenzia lo stato di confusione totale che regna in quei luoghi.
La tortuosità del percorso costruito, ha disegnato un labirinto che quello di Cnosso , a confronto , appare una autostrada. Bisogna trovare un nuovo Teseo, un volontario che si propone a duellare con il mostro della inconcludenza , e una nuova Arianna che riesca a tenerlo unito al filo. Missione difficile, perché l’errore è nella partenza. Si è voluto dare priorità alla scelta del candidato sindaco, e , solo dopo, si è discusso del programma; tanto , punto più, punto meno, lì non si rompe. È questa la strada più sconsigliata per chi ha un minimo di esperienza politica, perché colloca sottosopra le priorità; è il programma che unisce , non il sindaco.
La differenza sta nel tipo di gestione che si vuole praticare. Nel primo caso il sindaco esercita una gestione del potere teso alla realizzazione del programma, vero collante della coalizione; nel secondo caso , tutto si riduce alla mera spartizione del potere, dove Cencelli sostituisce il programma. L’amministrazione decaduta avrebbe dovuta essere di insegnamento: errare umanum est, perseverare autem diabolicum. Così si corre il rischio di non avere nè il programma, nè il sindaco; come è successo a chi si è dovuto ritirare.
di Saverio Auriemma
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