Il dibattito politico che in questi giorni sta imperversando a Pomigliano d'Arco più che stimolare ed avvantaggiare una progettualità che dovrebbe essere decisiva per risollevare le sorti della più importante città industriale dell'area metropolitana di Napoli, e non solo, si rivela come una sorta di cortina fumogena finalizzata a nascondere la realtà che purtroppo si è concretizzata con l'avvento al potere, alla fine del 2020, del giustizialismo populista e demagogico.
Il manifesto di Rinascita a difesa dell'ex sindaco Del Mastro conferma in maniera chiarissima l'assoluta inconsistenza progettuale di tutta la maggioranza che lo ha espresso quasi tre anni fa.
Uno dei motivi che ha stravolto e sconvolto i pomiglianesi è il terrore utilizzato da questa amministrazione al fine di far prevalere un'ideologia pseudolegalistica, fondata esclusivamente su denunce rivelatesi agli occhi della giustizia inconsistenti e prive di fondamento. Il Terrore, che si vuol far passare come azione amministrativa a tutela della "legalità", è invece generato solo da un odio atavico verso la precedente amministrazione e coloro che l'hanno rappresentata. Questo metodo giacobino e "giustizialista" ha, di conseguenza, impedito ogni azione amministrativa finalizzata al miglioramento, almeno secondo le intenzioni programmatiche, di alcune defaillance prodotte da precedenti amministrazioni.
L'immobilismo dettato dalla paura sia di sbagliare e di riprodurre presunti errori di amministrazione sia di sprofondare in contesti di rilevanza penale, ha, di fatto, bloccato qualsiasi sostanziale intervento serio ed incisivo, fermandosi esclusivamente su apparenze ed azioni sterilmente propagandistiche, come quelle elencate da Del Mastro nella sua terroristica lettera pubblicata nei giorni scorsi.
A ben leggere, fra le righe e non solo, le parole espresse, da chi ancora difende con complicità l'ex sindaco, si comprende esattamente la dura realtà che hanno vissuto e vivono i pomiglianesi.
L'attacco ai 5 dimissionari della maggioranza è la prosecuzione del Terrore, senza alcuna considerazione dei contenuti e della volontà politica di avviare il miglioramento auspicato con efficaci e determinanti cambiamenti.
La cosa che più meraviglia è che questa sinistra pomiglianese, che spera di "rinascere", se ne è fottuta della crisi economica che ha generato il Terrore del laboratorio ai danni delle attività economiche e sociali del territorio.
Ora chi vuole che Pomigliano rinasca sa perfettamente di chi sono le responsabilità dello sfascio di questi ultimi due anni e mezzo e, la speranza è che questa volta le scelte saranno giuste ed adeguate alla vera legalità richiesta, quella del rispetto della legge e della vita dei cittadini.
di Giovanni Passariello - Partito Radicale Italiano
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