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In Italia i lavoratori occupati sono 175 mila in più

14 settembre 2022

Nel secondo trimestre del 2022 l'Istat ha rilevato che il tasso di disoccupazione è sceso all'8,1% (-0,4 punti sul trimestre precedente) mentre il numero dei disoccupati è calato a quota 2 milioni e 25 mila

Nel secondo trimestre dell'anno gli occupati sono 175 mila in più rispetto al primo trimestre 2022 (+0,8%), mentre su base annua l'aumento è di 677 mila unità (+3,0%).Lo rileva l'Istat sottolineando che il tasso di occupazione raggiunge il 60,2%, in rialzo di +0,5 punti sul trimestre precedente. Il tasso di disoccupazione cala all'8,1% (-0,4 punti sul trimestre precedente), mentre il numero dei disoccupati scende a quota 2 milioni e 25mila.

I dati provvisori del mese di luglio 2022 segnalano, rispetto al mese precedente, una lieve diminuzione degli occupati (-22 mila, -0,1%) e del tasso di occupazione (-0,1 punti).

Nel secondo trimestre 2022, l'input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell'1,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,1% rispetto al secondo trimestre 2021; la dinamica è simile a quella osservata, nello stesso periodo, per il Pil che è cresciuto dell'1,1% in termini congiunturali e del 4,7% in termini tendenziali. 


L'aumento degli occupati riguarda i dipendenti, sia a termine (+48 mila, +1,6%) sia a tempo indeterminato (+126 mila, +0,8%), mentre rimane stabile il numero degli indipendenti.

Il tasso di occupazione aumenta dunque di +0,5 punti sul trimestre precedente raggiungendo il 60,2%; l'aumento e' piu' marcato tra gli uomini (+0,6 punti rispetto ai +0,4 punti delle donne), tra i 15-34enni (+0,9 punti, rispetto ai +0,3 punti dei 35-49enni e ai +0,4 punti dei 50-64enni) e tra i residenti del Mezzogiorno (0,8 punti rispetto ai +0,5 punti nel Nord e alla stabilità nel Centro).

Il tasso di disoccupazione scende all'8,1% (-0,4 punti in tre mesi) e quello di inattività al 34,4% (-0,3 punti).


Nelle imprese dell'industria e dei servizi, la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti, pari all'1,3%, è il risultato di un aumento dell'1,6% della componente full time e dello 0,5% di quella part time.

L'aumento in termini tendenziali, già osservato nello scorso trimestre, prosegue con una leggera decelerazione: le posizioni lavorative dipendenti aumentano del 5,9%, a seguito della crescita della componente a tempo pieno e di quella a tempo parziale (rispettivamente +6,2% e +5%).

Aumentano sia il monte ore lavorate (+2,6% rispetto al trimestre precedente e +11,0% rispetto allo stesso trimestre del 2021) sia le ore lavorate per dipendente: +1,3% su base congiunturale e +5,6% su base tendenziale. Rispetto al secondo trimestre 2021, le ore di cassa integrazione (Cig) diminuiscono di 70,5 ore ogni mille ore lavorate.


L'indice destagionalizzato del costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) aumenta dello 0,2% in termini congiunturali, quale sintesi di una crescita delle retribuzioni (+0,5%) e di un calo degli oneri sociali (-0,3%). Su base annua, invece, il costo del lavoro e le sue componenti - retribuzioni e oneri sociali - crescono della stessa intensità, pari a +0,6%.

Il tasso di posti vacanti, pari al 2,2%, si attesta al livello più elevato dall'inizio del periodo di osservazione, con una variazione rispetto al trimestre precedente di 0,2 punti percentuali; in termini tendenziali, la ripresa risulta pari a 0,4 punti percentuali.

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