Sarà rivoluzione copernicana per il contribuente?
Potrebbe esserlo. Di sicuro sarà una “rivoluzione” per noi professionisti del settore, che dovremmo studiare tutte le discipline ex novo! Battute, a parte, la riforma – ad oggi – riassetta radicalmente il gettito che ciascuno di noi versa allo Stato. In tal senso, è una rivoluzione.
Rottamazione delle cartelle esattoriali, pace o tregua fiscale, ravvedimento operoso. Tante le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 sui tributi. A spiegare un argomento che riguarda le tasche di molti contribuenti italiani è l’avvocato Lorena Di Fiore, specialista in diritto tributario e responsabile della scuola di Alta Formazione dell’Avvocato Tributarista dell’UNCAT per la sede di Napoli.
Avvocato, come si possono rottamare le cartelle esattoriali e quali sono le scadenze?
Il contribuente ha la possibilità di pagare in via agevolata i propri debiti tributari affidati all’agente della riscossione, più noto come Equitalia, nel periodo tra gennaio 2000 a giugno 2022 versando unicamente le somme dovute a titolo di capitale, senza sanzioni, interessi di mora e interessi in cartella, che gravano pesantemente sul tributo. L’adesione alla sanatoria richiede la presentazione di istanza entro il 30 giugno 2023, mentre le somme dovute si possono versare in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2023 o in 18 rate.
Come giudica la legge delega che porterà alla riforma del fisco?
E’ un provvedimento che abbraccia diversi aspetti del sistema tributario: dall’ampliamento dei diritti garantiti dallo Statuto del contribuente alla revisione delle imposte dirette e indirette; dalla conformità fiscale alla semplificazione delle procedure di riscossione. Presenta sicuramente spunti interessanti, come la riduzione degli scaglioni IRPEF, la riduzione dell’aliquota IRES e del cuneo fiscale, tutte misure utili ad aumentare la capacità di spesa dei contribuenti. Così come il rafforzamento dell’obbligo di motivazione degli atti impositivi e l’incentivazione della conformità fiscale possono determinare maggiore fiducia verso il “Fisco”. Tutto dipenderà dal testo finale. Dietro ogni opportunità, infatti, si celano sempre dei rischi.
Quali sono i principi innovativi che ispirano questa attesa riforma?
Le principali innovazioni riguardano gli articoli 5 e 8, dedicati alla revisione dell’Irpef e al superamento dell’Irap. L’articolo 5, in particolare, dispone la ridefinizione di scaglioni e aliquote e il riassetto delle deduzioni fiscali. Inoltre, per i lavoratori dipendenti si ipotizza la possibilità di consentire la deduzione dal reddito di lavoro dipendente delle spese sostenute per la produzione dello stesso. L’articolo 8, invece, prevede una revisione diretta all’abrogazione del tributo. Il gettito garantito dall’Irap verrebbe sostituito da una sovraimposta IRES, destinata al finanziamento del fabbisogno sanitario.
Sarà rivoluzione copernicana per il contribuente?
Potrebbe esserlo. Di sicuro sarà una “rivoluzione” per noi professionisti del settore, che dovremmo studiare tutte le discipline ex novo! Battute, a parte, la riforma – ad oggi – riassetta radicalmente il gettito che ciascuno di noi versa allo Stato. In tal senso, è una rivoluzione.
Una delle annose sfide è stanare gli evasori. Ha un parere?
L’evasione è un fenomeno che va eliminato per il bene della collettività. Attraverso il pagamento delle imposte, ciascuno contribuisce a garantire i servizi che lo Stato mette a disposizione dei cittadini, dalla sanità all’istruzione. Ciò detto, l’evasione ha molteplici cause. Spesso i contribuenti, soprattutto nell’attuale congiuntura economica, hanno molte difficoltà a pagare le imposte. Molti si trovano a dover decidere se pagare gli stipendi o le tasse. Credo che si debba innanzitutto indagare su questi aspetti. Diverso è il caso di chi si crede “furbo” e deliberatamente e senza nessuna ragione evade. Per stanare questi ultimi è necessario aumentare i controlli e le verifiche, anche incrementando il personale degli organi competenti.
Cosa può fare il contribuente contro il caro energia?
Ci vuole un intervento più deciso da parte della politica. Il contribuente può richiedere l’accesso ai bonus già previsti dal Governo e impiegare misure di riduzione degli sprechi. Di fatti, però, subisce il caro bollette. Ciò è ancor più vero per le imprese che vedono moltiplicarsi i costi di produzione e commercio. Tra le misure di sostegno , ricordiamo che il D.L. 21/2022 (come modificato dal D.L. 50/2022), ha previsto per le imprese che operano nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti energetici il prelievo solidaristico straordinario.
Cosa cambia il ravvedimento operoso?
E’ lo strumento con il quale i contribuenti possono regolarizzare errori od omissioni, beneficiando di uno sconto sulle sanzioni. La Legge delega si pone l’obiettivo quello di migliorare la proporzionalità delle sanzioni tributarie, assicurando l’effettiva applicazione delle sanzioni.
Ha consigli per gli enti locali per la riscossione dei tributi?
Anche in questo caso interviene la Legge delega, che prevede una modernizzazione di servizi e strumenti degli Enti locali, così da ridurre i fenomeni di evasione ed elusione fiscale e aumentare la propria capacità fiscale. Aggiornare i dati, potenziare gli strumenti informatici, formare il personale sono tra gli obiettivi che ciascun Ente deve prefiggersi. A ciò si deve aggiungere una migliore comunicazione e intersezione dei dati fiscali e catastali con l’Agenzia delle Entrate.
Cos’è il pegno mobiliare non possessorio e quando scatta?
È uno strumento a disposizione delle imprese per incrementare le opportunità di accesso al credito, permettendo che un bene mobile, anche immateriale, possa essere concesso in garanzia e continuare ad essere impiegato nel processo produttivo aziendale. Si costituisce con la iscrizione in un registro informatizzato costituito presso l’Agenzia delle Entrate e denominato “registro dei pegni non possessori”. Rappresenta un privilegio che prescinde dal trasferimento del possesso o della proprietà del bene sul quale è iscritta la garanzia.
Cosa pensa dell’attuale sistema di giustizia tributaria?
Il giudizio non può che essere positivo, anche se migliorabile. In particolare, valuto positivamente una serie di novità che garantiscono il diritto di difesa del contribuente. Tra queste: la giurisdizione tributaria esercitata da magistrati reclutati per concorso pubblico, la trattazione dell’udienza di sospensione entro 30 giorni dalla presentazione dell’istanza, l’assunzione della testimonianza in sede processuale quando la Corte di giustizia tributaria lo ritenga necessario ai fini della decisione anche in mancanza di accordo tra le parti, l’ampliamento dell’istituto della conciliazione.
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