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Vincenzo Procino (manager):"Tassi rialzati? Le banche faranno pagare di più il denaro"

Felice Massimo De Falco • 12 settembre 2022

Vincenzo Procino (manager e consulente finanziario):"Tassi rialzati? Le banche faranno pagare di più il denaro; inflazione? per proteggere i miei risparmi da questo fenomeno si può investe in economia reale. Tipicamente si investe sul mercato azionario cercando quei settori in grado di riadattare il proprio business poiché stando fermo io sono sicuro di perdere l’8,5% per il 2022 e secondo le stime degli analisti il 3,5% il prossimo anno.; le sanzioni russe, necessarie, hanno fatto schizzare il costo dell'energia e dei beni primari; Le imprese soprattutto quelle più lungimiranti leggono l’opportunità del pnnr chiedendo semplificazione ed anche un sistema che premi quelle aziende che si trasformano e diventano sostenibili. Ricordiamo che sostenibilità non vuol dire solo ambiente, ma anche governance e sociale."

- Con indici di mercato così bassi, disoccupazione alle stelle, aziende che chiudono, rincari bollette, era opportuno andare ad elezioni?


Veniamo da un periodo di emergenza dovuto alla pandemia prima ed alla guerra russo-ucraina dopo. Sarebbe stato meglio attendere la fine della legislatura per continuare sulla strada intrapresa per l’attuazione del pnrr. Va poi poi considerato che in questa fase il governo Draghi è operativo per le cose più urgenti e in questi giorni si spera che risolva il problema del caro bollette. E’ anche vero che la strada in linea di massima è tracciata e che chiunque salga al governo dopo il 25 settembre avrà poco tempo per insediarsi e cominciare ad agire in modo concreto continuando un percorso a grandi linee già scritto.


- Cosa vuol dire per un’azienda un’inflazione così alta?


L’inflazione è un fenomeno che abbiamo dimenticato negli ultimi 20 anni e questo comporta una serie di problematiche per le aziende. Ci sono da una parte aziende che hanno difficoltà ad allineare i prezzi dei propri beni e servizi a questo fenomeno poiché producono bene e servizi non essenziali.  Dall’altra invece ci sono quelle aziende in grado di ribaltare il maggior costo sul prezzo poiché producono beni e servizi essenziali. A titolo di esempio beni alimentari, energia, carburanti. Poi abbiamo una categoria di aziende che producono beni e servizi di lusso che non subiscono effetti importanti poiché si rivolgono a nicchie di mercato in grado sostenere costi maggiori.

Una cosa è certa che oltre all’adeguamento dei prezzi le aziende possono agire anche sulle loro riserve di liquidità ed investirle in maniera strategica per proteggersi da questo fenomeno.


- E il prezzo del gas alle stelle?


Sul gas c’è da fare una riflessione importante poiché stiamo parlando di un fenomeno innescato da una guerra che oggi non ha ancora prodotto effetti concreti sui flussi in entrata verso il nostro paese. C’è stata sicuramente una componente speculativa. Oggi  ci sono minacce, da parte della Russia, di chiudere i rubinetti e questo sta generando un effetto sui prezzi devastante. L’Italia è uno dei paesi che si è mosso più velocemente per aumentare la propria indipendenza dalla Russia; rimane però un paese importatore di energia e questo è sicuramente frutto di un forte ritardo sullo sviluppo di energie rinnovabili. Bisogno accelerare il processo sulle rinnovabili e sulle energie pulite

 

- Mario Draghi era indispensabile oggi?


Mario Draghi è sicuramente uno dei personaggi più prestigiosi e preparati che abbiamo in Italia ed averlo in una compagine governativa rappresenta un valore aggiunto. E’ anche vero che oggi non conosciamo la futura squadra di governo e quindi non conosciamo i nomi delle persone che ci guideranno dopo le elezioni del 25 settembre.


- Il divario tra sinistra e destra è abbastanza ampio. Cosa comporta la vittoria della destra, considerati i suoi programmi economici?


Storicamente l’approccio economico è sempre stato differente. Leggendo il programma della compagine di destra c’è sempre presente l’idea di un abbassamento della pressione fiscale dedicato principalmente al costo del lavoro ed al mondo delle imprese che rappresentano il motore di produzione della ricchezza.

L’altra cosa è quella di rendere più snella la burocrazia ed una semplificazione dei tributi che spesso impegnano gli artigiani, i professionisti e le imprese. Il nostro sistema è troppo articolato e complesso e questo distoglie tempo e risorse per riuscire ad essere in regola.


- Le imprese hanno dato degli input ai partiti su dove e come agire?


Le imprese soprattutto quelle più lungimiranti leggono l’opportunità del pnnr chiedendo semplificazione ed anche un sistema che premi quelle aziende che si trasformano e diventano sostenibili. Ricordiamo che sostenibilità non vuol dire solo ambiente, ma anche governance e sociale.


- Le convince la flat tax?


Nel nostro paese c’è una pressione fiscale che supera il 50% e questo spinge le persone a ritenere il fisco iniquo. Una tassazione Flat potrebbe spingere le persone a pagare regolarmente le tasse. Questo provvedimento però dovrebbe essere esteso anche ai lavoratori dipendenti per creare equità tra chi le tasse le paga comunque con ritenuta alla fonte, cioè i dipendenti, e chi ogni giorno corre rischio impresa.

 

 

- Le sanzioni ai russi cosa hanno comportato per le aziende?


Lo abbiamo detto prima un aumento dei prezzi dell’energia e un’altra conseguenza della guerra è stato l’aumento dei prezzi di alcune materie prime alimentari come grano, olio di semi di girasole. Anche l’impatto delle nostre esportazioni verso la Russia non è stato elevatissimo con quote di mercato non strategiche a livello globale.


- Sarebbe stato meglio non farle?


Non farle avrebbe significato girarsi totalmente dall’altra parte rispetto all’aggressione nei confronti dell’Ucraina. Alle volte anche se certe scelte ci danneggiano non possiamo fare finta di niente.


- Le piacerebbe un premier donna?


In Italia sarebbe ora che anche al governo ci fosse un premier donna, poiché di donne eccellenti ne abbiamo e ne abbiamo avute tante. La verità è che che sia uomo o donna l’importante è che sia una persona preparata e pronta a governare in un periodo veramente complesso.


- L’inflazione erode i risparmi: come proteggerli?


In questo momento sui cc degli Italiani c’è tanta liquidità in parte derivante dai periodi di lockdown della pandemia. L’inflazione all’8.5% significa che in termini reali i miei risparmi perdono valore. Significa che per fare le stesse cose che facevo lo scorso anno spenderò l’8,5% medio in più. Per proteggere i miei risparmi da questo fenomeno si può investe in economia reale. Tipicamente si investe sul mercato azionario cercando quei settori in grado di riadattare il proprio business poiché stando fermo io sono sicuro di perdere l’8,5% per il 2022 e secondo le stime degli analisti il 3,5% il prossimo anno. L’importante è utilizzare il giusto metodo, la gradualità con cui mi espongo e più di tutto affidarsi a dei professionisti come in tutte le cose importantissime che ci riguardano.


Cosa significa in soldoni che la Bce ha alzato i tassi?


Per capire al meglio dobbiamo fare prima un passaggio sul denaro. Se noi consideriamo il denaro, ad esempio l’euro, come una materia prima comprendiamo che questa ci serve per trasformarla in beni e servizi proprio come fanno le aziende quando producono. Tutte le materie prime hanno un costo e nel nostro caso il costo del denaro è espresso in valore %. Quindi io azienda o privato che ho bisogno di denaro per trasformarlo in un bene o in un servizio lo vado a cercare sul mercato del credito. I primi interlocutori che comprano denaro sono le banche e lo acquistano dalla BCE. Quindi oggi per questi attori di mercato il costo è aumentato di 0,75%. Le banche a loro volta cederanno questo denaro ad un costo più alto trattenendo un margine di interesse. A titolo di esempio la Banca di Paperopoli prende un 1.000.000 € e lo paga 0,75% all’anno ( € 1.000.000 * 0,75% = € 7.500 costo per un anno) e a loro volta lo presterà per un periodo di un anno al 1,50%. Quindi se io vado a chiedere 100.000 euro alla Banca Paperolpoli oggi pagherò l’1,5% mentre prima pagavo lo 0,75%. I numeri che ho indicato sono solo un esempio e non sono numeri reali. Questo che effetto ha su tutti noi? pagheremo per i prestiti, i mutui, i leasing per tutte le forme di finanziamento un costo più alto. Quindi se prima compravo un’auto o una casa sapendo di pagare di meno oggi ci penso un po’ di più. Attualmente le previsioni danno i tassi in rialzo nei prossimi mesi. Attenzione fino al mese scorso i tassi erano a 0 e quindi oggi stiamo assistendo ad una prima fase detta di normalizzazione.

 

Caro bollette?


In realtà noi cittadini possiamo fare poco poiché ci vuole un intervento governativo e possibilmente europeo.

 

 

Vincenzo Procino, consulente finanziario e manager, da oltre 20 anni si occupa di aiutare imprenditori, professionisti e famiglie a trovare le soluzioni più efficaci e potenti per la gestione dei loro patrimoni personali, aziendali e immobiliari, programmando insieme il futuro.

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