Marco Nonno è un militante di destra da quando è in fasce. Eletto più volte consigliere comunale a Napoli, con risultati strabordanti, da marzo è stato scelto dal direttivo locale napoletano come coordinatore della sezione cittadina di Fratelli d'Italia. Uomo di poche parole, sintetico, pragragmatico e sopratutto un grande organizzatore sul territorio. Davanti a lui e al partito ci sono sfide importanti: prima le imminenti Europee dove Fdl punta ad essere il primo partito della città per avanzare l'Opa sui nomi da candidare per successive sfide: le Regionali campane e le elezioni cittadine.
Figlio del conservatorismo territoriale, per Marco Nonno un'Europa a trazione centrodestra vuol dire "portare all'attenzione dell'Europa tutte quelle eccellenze che, altrimenti, non solo non verrebbero capite, ma addirittura distrutte, se non vietate. Serve costruire un'Europa delle tradizioni e dei territori, un microcosmo che assembli le peculiarità culturali dei napoletani". Perchè Napoli, secondo il coordinatore meloniano, è una città straordinaria, piena di risorse da valorizzare, ma non è mai riuscita a fare quel salto culturale e politico che la raffigurino nel mondo come "città europea". Vuoi per le infrastrutture ancora carenti, i servizi che mancano, l'assenza di una politica che colga le occasioni che vengono da Bruxelles, Napoli è una bellissima folla solitaria, distanziata dai target delle altre metropoli europee.
E per Marco Nonno non ci sono dubbi: "La verità è che manca un'amministrazione all'altezza di questo compito". Le elezioni europee rappresenteranno anche un test per misurare le forze all'interno della coalizione di centrodestra. A Roma guardano con interesse ai dati che usciranno dalle urne napoletane. In ballo c'è la scelta del futuro candidato alla Presidenza della Regione Campania, e Fratelli d'Italia, più volte ha fatto intendere agli alleati che questa volta tocca a loro. "Vedremo", dice Nonno, "l'importante sarà non ripetere l'errore fatto con la scelta di Caldoro". Fratelli d'Italia punta a "colonizzare" Napoli. C'è ressa per il post-Manfredi, anche se manca ancora molto e tante situazioni potrebbero cambiare. "Vincere a Napoli è possibile, noi ci stiamo lavorando un passo alla volta", dice Nonno. Ora tutta l'attenzione della politica e delle istituzioni è rivolta al fenomeno del bradisismo, che qui fa davvero paura. Nonno fa capire che finora la gestione è corretta, "ma servono importanti interventi in materia edilizia". E tiene a sottolineare l'impegno del governo Meloni che ha stanziato 500 milioni per l'emergenza terremoto, "risorse che nessun governo ha mai messo in campo precedentemente".
Intanto ferve l'aria di contestazione verso il governo e la Meloni, da parte sopratutto dei collettivi studenteschi. Marco Nonno è un militante sanguigno, di lotte se ne intende. Non se ne preoccupa più di tanto. Conosce bene come funzionano i meccanismi da cui s'innesta la protesta. Quello della contestazione è un fenomeno che non ha radici culturali chiare, non ha colori, non ha direzione politica. E' destinata a finire nella caditoia dell'astensionismo. I sondaggi elettorali lo testimoniano. Piuttosto Marco Nonno si dice preoccupato per "i cattivi maestri, i professoroni radical chic, che soffiano sulla rabbia di giovani" che spesso non sanno neppure perchè protestano.
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