Visite
VISITE

L’eterno abbraccio tra genio e follia

Mario Volpe • 4 agosto 2023

Quando la neurodiversità non impedisce di generare opere eterne. Uomini e donne illusitri tra genio e follia che nell'arte, la storia e la letteratura di grande genialità partorita nonostante il disagio. Ne parla lo scrittore Mario Volpe

Ciò che incanta lo spettatore in un numero di magia è la terza fase della prova: ovvero il prestigio. Michael Caine lo dice in una magistrale interpretazione nella pellicola The Prestige, in una prima memorabile scena quando, nel far sparire un uccellino in gabbia davanti allo sguardo incredulo di una bambina, afferma che l’illusionista prende qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario grazie al suo segreto di magia, che lo spettatore non si sforzerà di scoprire solo perché –in quel momento– vuole essere ingannato. Lo stesso inganno a cui, inconsapevoli, ricorrono straordinari scrittori, poeti e artisti il cui segreto dell’incomparabile genio sono i mali, il disagio, i disturbi comportamentali e psichici che li hanno afflitti nel corso della vita. Mali che, in una persona ordinaria, sono considerati limitanti patologie da curare, ma nella mente dell’artista trasmutano in qualcosa di straordinario che lascia attonito chiunque fruisca della sua opera. È il fascino del bello, qualcosa fuori dall’ordinario di cui non è importante carpirne la fonte o il tormento che l’ha generata, piuttosto il risultato che quello stesso tormento ha prodotto: esattamente un’illusione, ecco ciò che produce la genialità disturbata e disturbante di artisti indimenticabili incapaci di reggere fisicamente alle sollecitazioni del proprio estro creativo e del frustrante collo di bottiglia psicologico che, talvolta, nel momento massimo della creazione, strozza il flusso espressivo così da paralizzare la soddisfazione del proprio operato.


Marcel Proust per scrivere la Recherche impiegò ben quindici anni per una maniacale attenzione alla scrittura e alla riscrittura, mentre l’artista britannico Damien Hirst – pur essendo tra i pittori contemporanei più quotati – ha letteralmente dato alle fiamme ben mille dei suoi lavori tra: quadri, schizzi e bozzetti. Genio e follia, un binomio inscindibile e irresistibile, quasi l’unica giustificazione razionale dell’uomo comune difronte alla potenza emotiva di un dipinto, di una scultura, di un libro o di una poesia. Lo stesso Steven King – uno degli autori viventi più letti e conosciuti al mondo –, benché avesse detto in un’intervista che anche uno scrittore lucido può scrivere un grande romanzo, le sue opere di maggiore successo le ha composte sotto l’effetto allucinogeno dell’alcol. Che siano problemi di dipendenza, malattie della mente o disturbi del comportamento, la follia pare alimentare la vena creativa.

Charles Baudelaire, come King, consumava alcol e droghe che minarono gravemente la sua salute fino ad ucciderlo a soli quarantasei anni. Dino Campana e Alda Merini, poeti dall’ineguagliabile talento, furono più volte internati in manicomio e lo stesso Edgar Alan Poe, l’inventore del genere letterario noir, diceva di sé stesso di essere un pazzo. La lista delle psicosi che hanno afflitto grandi artisti è lunghissima: dal disturbo bipolare di Virginia Wolf; alla depressione del pittore russo Chaim Soutine, che lo spingeva a dipingere carcasse di animali squartati, o dello scrittore Ernest Hemingway morto suicida; all’encefalopatia di Goya; alla sindrome schizoide di Edvard Munch; all’epilessia di Van Gogh e perfino al masochismo di Rousseau.

Ma volendo continuare ci sarebbero Michelangelo, Ligabue, Pollock, Emily Dickinson, Wain, Charles Bukowski e tantissimi altri ad avere problemi di ogni sorta; così da far apparire la depressione, la schizofrenia, l’abuso di alcol e droghe e i disturbi del comportamento come indispensabili fonti per le migliori ispirazioni artistiche. Ma, riflettendoci, potrebbe essere vero il contrario, ossia che sia l’arte stessa con la sua difficoltà a garantire un giusto sostentamento al suo autore ad alimentare psicosi più o meno gravi, a favorire il consumo di droghe o alcolici o a far insorgere manie suicide?

Una domanda che potrebbe trovare risposta nelle sole sette poesie vendute da Emily Dickinson in tutta la sua vita, ho dalle stesse parole di Vincent Van Gogh che, malgrado fosse apprezzato dalla critica, fu egli stesso a dire che i suoi dipinti non vendevano; avvalorando che le difficoltà economiche possano avere una chiara responsabilità sulla sanità mentale degli artisti che –per loro natura– tendono a travasare ogni disagio e dolore nelle opere imprigionando la loro arte tra genio e follia.

 

di Mario Volpe

 

Share

Tutti gli articoli

21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Autore: Marianna Marra 12 febbraio 2025
"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".
shrek, shrek the musical, graziano galatone,
Autore: Marianna Marra 17 gennaio 2025
shrek, shrekthemusical, fiona, ciuchino, graziano galatone, musical, notredame de paris, frollo, febo, esmeralda, quasimodo, cocciante, i promessi sposi, renzo e lucia.
Autore: Anna Poerio 10 gennaio 2025
La miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” è stata liberamente ispirata alla vita del grande poeta, tuttavia, sarebbe stato opportuno non trascurare alcuni elementi che avrebbero potuto arricchirla. Nel film vediamo Poerio proferire solo poche parole; le uniche di rilievo sono quelle con cui prende le difese del Leopardi, offeso dal Tommaseo, definendolo giustamente il più grande poeta del tempo. Nelle poche scene in cui appare il poeta napoletano, egli è sempre silente, sembra quasi un personaggio ininfluente, cosa che non gli rende giustizia, in quanto a Firenze il Poerio era preso molto in considerazione e godeva di notevole rispetto e ammirazione.
Autore: Felice Massimo De Falco 31 dicembre 2024
Micaeala Ottomano: "S ono percepita come un’aliena e devo riconoscere che trovo molto più osteggiante il comportamento dei colleghi uomini rispetto a quello delle donne, con le quali la competizione e’ molto più sana. La maggior parte degli uomini in Italia non ama la donna in carriera, poiché rappresenta un problema, l’uomo vuole competere con un uomo e non con una donna che spesso percepisce, inconsciamente, come una minaccia al suo ego. Il nostro Paese è più che impregnato di patriarcato, da Sud a Nord è sempre più frequente che sia l’uomo a decidere le regole in società. Basti pensare alle piccole questioni giornaliere, se hai un uomo accanto tutti ti mostrano maggior rispetto, farsi valere da sole per noi donne e’ difficilissimo. Ora con Giorgia Meloni premier la situazione e’ in miglioramento ma sono molti, troppi i suoi detrattori; ovvero quelli che non vogliono riconoscere le sue straordinarie capacità solo perché è donna: una stortura del nostro tempo".
Autore: Mario Sorrentino 24 dicembre 2024
Nelle mani di Dickens, il Natale torna ad essere un tempo per riunirsi con la famiglia, celebrare lo spirito di generosità e festeggiare allegramente.Soprattutto, il periodo natalizio è un’opportunità per sintonizzarsi su una frequenza più alta e per prestare le nostre voci al ritornello che canta uno dei brani più antichi e migliori di tutti: la canzone del potere redentore dell’amore. E oltre al fuoco acceso di un focolare, è soprattutto al calore che abbiamo dentro che penso. Un calore che si alimenta con le cose semplici, essenziali, autentiche. Un sorriso, uno sguardo, un abbraccio. Quelle che fanno emergere il nostro lato migliore. Le cose che ci fanno volere più bene a noi stessi, da Seneca,”si vis amari ama”. Penso agli occhi di chi ci guarda con amore, di chi ci incoraggia sempre, di chi alzando un calice, cercando il nostro bicchiere, brinda ancora alla vita.
Autore: Felice Massimo De Falco 24 dicembre 2024
In un’intervista approfondita al Prof. Andrea Spiri, storico e docente alla facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma, sono emerse riflessioni significative sul legame culturale tra il Partito Socialista Italiano (Psi) e la destra italiana, con particolare attenzione alla figura di Bettino Craxi e alle sue eredità nel contesto politico attuale, rappresentato da Giorgia Meloni. Per Spiri, oggi, il riformismo di Giorgia Meloni presenta alcune affinità con il pensiero di Craxi. Entrambi condividono l’idea di un riformismo che risponde a una realtà in evoluzione, ponendo l’accento sull’autonomia e sul primato della politica.
intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
Altri post
Share by: