Visite
VISITE

Il sottosegretario alla Giustizia Ostellari: "Sgravi fiscali per chi assume ex detenuti". L'intervista

Felice Massimo De Falco • 20 ottobre 2023

Intervista al sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri Andrea Ostellari che fa il punto della situazione sullo stato delle carceri italiane e sulle prospettive per detenuti ed ex detenuti. Afferma Ostellari: "E' il lavoro il riscatto dei detenuti"

-         On. Sottosegretario Ostellari, dai numeri in suo possesso e dalle innumerevoli visite nelle carceri italiani, quale stato di salute può dedurre?

 

R: Intanto delle carceri si parla poco, si conosce poco, e credo che sia importante una nuova narrazione capace di meglio rappresentare quello che è un mondo che non può essere relegato a qualcosa lontano dalla società. L’esecuzione della pena è l’ultimo anello della fase di un processo ed è forse quella più importante perché deve mirare a rieducare soggetti che hanno sbagliato. La rieducazione si fa solo se riusciremo ad integrare il numero del personale penitenziario, aumentandolo e mettendolo in condizioni di poter operare e se riusciremo a utilizzare degli strumenti tra cui il principale è il lavoro. Lavorare in carcere.

 

-         Uno dei mali dei penitenziari italiani è il sovraffollamento delle celle. C’è in cantiere una riforma delle carceri che vada nella direzione di costruire nuove strutture?

 

R: Intanto dobbiamo precisare che noi come Italia abbiamo un sistema di calcolo più rigoroso rispetto a quello adoperato in altri paesi europei. Paradossalmente noi risultiamo con dei dati di sovraffollamento superiori alla media europea per effetto di questo metodo di calcolo. Tuttavia, è chiaro che stiamo parlando di numeri importanti che oggi si aggirano attorno ai 60mila nel nostro Paese. Questo numero è sicuramente importante. In programma c’è il riammodernamento e la riqualificazione di alcune strutture che mirano ad influire sugli spazi. C’è anche uno studio in corso per utilizzare strutture diverse tra cui caserme dismesse che potrebbero essere utilizzate per interventi volti alla costruzione di nuovi istituti. E’ un’operazione complicata e lunga ma già programmata.

 

-         Ha in mente una riforma-modello per i penitenziari italiani?

 

R: Una riforma-modello deve partire dalla consapevolezza che l’esecuzione della pena non è un momento da tenere nascosto, cioè se il processo è pubblico, l’esecuzione diventa quasi un fatto privato e isolato. Questa concezione deve cambiare rimettendo sicuramente al centro la persona e cercando di fare in modo che la rieducazione avvenga veramente, ma senza sconti, senza quei provvedimenti sfolla-carceri. Noi non puntiamo a quello, perché abbiamo visto che, leggendo i dati, le persone che escono dal carcere grazie a quei provvedimenti, poi ritornano a delinquere. Noi invece vogliamo investire sul lavoro, insegnare un mestiere a queste persone, perché sappiamo benissimo che il 98% di esse, una volta uscite, escono anche dal circuito criminale. Questo è il vero investimento che dobbiamo fare raggiungendo due obiettivi principali: uno sulla formazione dell’individuo, l’altro è il beneficio che ne avrebbe la comunità che si ritroverebbe meno persone dedite alla delinquenza.

 

-         Come diceva lei, il carcere deve reinserire nella società chi ha scontato la pena. Lei ha lanciato un’idea: bonus alle imprese che assumono ex detenuti. In conncreto in cosa consisterebbe?

 

R: Non si tratta di bonus ma di sgravi fiscali, esistono già. Noi dobbiamo parlare di questi sgravi fiscali per le imprese che vogliono fare impresa all’interno del carcere. Per fare ciò abbiamo bisogno di valorizzare le norme che già ci sono, esiste per es. la legge Smuraglia che purtroppo però non è conosciuta e non viene adeguatamente applicata. In tal senso, abbiamo costituito di recente un protocollo col CNEL e lì verrà istituita una cabina di regia dove ci sono anche io e sarà utile per programmare a livello nazionale anche la comunicazione, ma soprattutto il coinvolgimento del mondo imprenditoriale al quale va detto quelli che sono i vantaggi di questa operazione per loro, perché si parla di impresa, di lavoro, di insegnamento e non di beneficenza, senza dimenticare che in questo anche la formazione è fondamentale, quindi il comparto Università ed Educazione. Anche questo va portato all’interno del carcere per fare in modo che queste persone abbiano una nuova ulteriore alternativa alla criminalità.


-         Intanto i dati ci dicono che aumentano i casi di suicidio in carcere e i casi psichiatrici, spesso malcurati da dentro. Cosa ha in mente per quest’ultima fetta di popolazione carceraria?


R: All’interno del carcere vi sono ovviamente persone problematiche, si dividono tra coloro che sono malati psichiatrici che vanno curati idoneamente e altri soggetti non psichiatrici che non sono in grado di seguire le regole e dal punto di vista comportamentale creano diversi disagi. Stiamo verificando, e su questo abbiamo bisogno la mano delle Regioni che hanno la competenza sull’ambito sanitario, di istituire dei reparti sperimentali per cercare di qualificare degli istituti al fine di meglio concentrare le forze e quindi dedicarmi a questa fetta di popolazione carceraria. Facendo così, raggiungiamo due obiettivi: il primo è quello di defaticare, togliendo queste persone dai carceri ordinari e poi inserirli in carceri qualificati e farli seguire in maniera consona.

-         Secondo le sue intenzioni, come saranno le carceri italiane fra qualche decennio?

 

R: Immagino delle carceri con spazi adeguati attraverso lo strumento del lavoro, quindi spazi dedicati al lavoro, capaci in prospettiva di dialogare con la comunità. Su questo stiamo investendo con un progetto ad ampio raggio e soprattutto a lungo termine.

 

-         Negli anni si sono registrati casi di vessazioni sui detenuti. E’ sempre all’altezza del compito il nostro personale penitenziario?

 

R: Io difendo il personale dalla polizia penitenziaria fino agli educatori, a loro va la nostra riconoscenza e dobbiamo cercare di valorizzare il loro ruolo in questa operazione di riforma generale. Ovviamente siamo consapevoli che tutti in questi anni abbiamo ereditato un sistema che ha poco investito in termini di unità e dobbiamo invertire questo trend, ma non solo in ambito penitenziario, anche nella pubblica amministrazione, nei tribunali. Manca personale, non si è creduto nella forza umana e di qualità. Detto questo, se accadono dei fatti, questi fatti vanno analizzati ed eventualmente perseguiti sia che coinvolgano il personale che i carcerati, perché non esistono solo detenuti aggrediti ma anche detenuti che aggrediscono.

 

-         Ultima curiosità: ha lasciato traccia in lei l’insegnamento di Marco Pannella sul modo di trattare i detenuti?

 

R: Noi dobbiamo trarre insegnamenti dall’esperienza di tutto il nostro Paese, un insegnamento che ci viene dettato dalla nostra Costituzione. Non è il singolo personaggio che delinea cosa noi dobbiamo fare, è la storia del diritto che ci insegna qual è la strada. Senza nulla togliere a Pannella, ricordo che ci sono stati tanti altri soggetti nell’ombra che hanno parlato di carceri. La storia del nostro Paese è ricca di sacerdoti, cappellani che in carcere ci vanno tutti i giorni in silenzio e sono a disposizione dei nostri detenuti e del nostro personale. Ciò vale ancora di più per il tema dei minori, dove il ruolo del volontariato svolge un lavoro silenzioso che dobbiamo valorizzare.

 

 

 

Share

Tutti gli articoli

intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
3 dicembre 2024
Napoli si prepara a vivere un evento senza precedenti. Giovedì 5 dicembre 2024, ore 21.00 , nella raffinata cornice del Joia, debutta MYSTËRE , Luxury Dinner Show , un format innovativo che unisce l’eccellenza dell’arte performativa con l'alta cucina. Realizzato in partnership tra Noir Entertainment e Joia, MYSTËRE, porta per la prima volta in Italia l’atmosfera glamour e cosmopolita dei più celebri dinner show internazionali, offrendo agli ospiti un’esperienza di intrattenimento di livello mondiale, guidata da Enrico Sarnelli che ne cura la direzione artistica.
Autore: Marianna Marra 26 novembre 2024
C’è qualcosa che riesci, con difficoltà, a perdonare agli altri? Michele Magnani: “La superficialità che riscontro, a volte, nelle persone nel dare frettolosamente giudizi che possono molto ferire, non me; mi riferisco piuttosto a quando sono in mezzo alla gente e noto questa facile propensione alla colpevolizzazione. La cosa però che mi ferisce è la disonestà nei rapporti”
Autore: Felice Massimo De Falco 22 novembre 2024
L'avvocato Miki Luca Prisco : "La conseguenza indiretta ma sicuramente più efficace di questa pronuncia sarà sicuramente l’indirizzo interpretativo che il Giudice del Lavoro ha dato alle norme che disciplinano il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro che in quanto tale non potrà essere utilizzato a piacimento dalla Stellantis esclusivamente a proprio favore quando, come nel caso di specie, è stata provata la corretta applicazione della procedura ivi prevista. Una pronuncia di segno contrario avrebbe potuto determinare una restrizione o comunque un ostacolo al libero esercizio dell’attività sindacale".
Autore: Marianna Marra 16 novembre 2024
Michele Magnani: " Nel momento in cui non vivi la tua unicità, quando questa viene forzata, da un qualche fattore esterno, e vivi una personalità che non ti appartiene, quando violentiamo quello che è il nostro io cercando di essere qualcun'altro solo per compiacere chi abbiamo vicino. A volte ci sono relazioni tossiche che non sono soltanto d’amore sono, anche, di amicizia o familiari, oppure lavorative; ci possono essere delle situazioni che vanno a permeare, quelle che sono le nostre piccole certezze, e ci trasportano, e ci trasmutano in un qualcosa che non ci appartiene quella, non è più etica, questa, se vista personalmente; poi l'etica deve essere sempre, posso dirti, persona centrica, non deve essere mai il contrario, non sono i prodotti al centro, ma sono le persone al centro, dobbiamo usare un prodotto perché ci fa stare bene e non perché dobbiamo usarlo, ci sono delle frasi che possono essere, un poco, la chiave di questa domanda così complessa”.
Autore: Felice Massimo De Falco 14 novembre 2024
Via dei Fiorentini è stata questa: il luogo in cui le donne riconoscevano l’autorevolezza di altre donne, uno spazio sicuro in cui confrontarsi e affidarsi tra donne e in cui sperimentare la sorellanza: la pratica del femminismo fondata sull’ascolto e la parità di posizioni. E Graziella Pagano è stata precursore di quelle battaglie all’interno del Partito, anche quando c’erano da fare le liste: nottate intere trascorse in via dei Fiorentini, quando si trattava di inserire abbastanza donne in lista.
Autore: Marianna Marra 9 novembre 2024
Michele Magnani: "I o non ho l’illusione di sembrare più giovane, ma ho la certezza di sentirmi più giovane perché riesco a sorprendermi, purtroppo non sempre positivamente, e finché posseggo lo stupore non mi è di interesse sembrare più giovane. So di dimostrare la mia età e non me ne importa niente, convivo benissimo in questa parte perché diventa secondaria, ho la consapevolezza di essere giovane dentro, ancora. Non ho l’illusione di voler sembrare un ragazzino, (che poi finisci per diventare soltanto una caricatura di te stesso quando vuoi fare il ragazzino), ma ho la certezza di vivere con quello spirito; grazie, anche, al mio team di lavoro, dove sono tutti più giovani, perché mi nutro della loro energia, e mi faccio mille domande, e gli faccio mille domande, sono molto assetato di capire il loro punto di vista che per me è prezioso”.
9 novembre 2024
Basti pensare che, nonostante la giovane età, la Dr.ssa Di Silvio ricopre un ragguardevole numero di cariche prestigiose come, tra le altre, quella di Director of International Relations for the European Community di U.S.F.T.I. - United States Foreign Trade Institute, quella di Legal Advisor dell’International Institute for Diplomatic Relations Commission for Human Rights (United Nations), quella di Ambassador ISECS International Sanctions and Export Control Society Inc., ed anche quella di Director for International Relations for Kazakhstan and Central Asia, Camera Nazionale dell’Industria Kazakhstan per l’Italia solo per citarne alcune.
Altri post
Share by: