C’è un aneddoto dietro ai suoi esordi?
Beh, ce ne sono tanti, è difficile sceglierne uno. Quando ero ancora una ragazzina, partecipai ad un concorso di bellezza per l'elezione di Miss Quartiere Porto; in giuria c'erano Eduardo De Filippo, Francesca Bertini, Curzio Malaparte. Vinsi il concorso, ma poi mi fu ritirato il titolo perchè non avevo ancora 16 anni e non avrei nemmeno potuto partecipare! Prima piansi, ma poi, determinata e volitiva, affermai tra me e me: diventerò comunque grande, vittoria o non vittoria!
Angela Luce, sono 70 anni che calca i palchi e le scene di tutto il mondo. Se si guarda indietro, cosa vede?
Vedo un passato che mi appartiene in tutto, vedo tutta la mia vita passarmi davanti. Certo, “ieri” rappresenta un inizio, un inizio vissuto per l’arte con tanto amore, con tanto rispetto e con dedizione totale.
C’è un aneddoto dietro ai suoi esordi?
Beh, ce ne sono tanti, è difficile sceglierne uno. Quando ero ancora una ragazzina, partecipai ad un concorso di bellezza per l'elezione di Miss Quartiere Porto; in giuria c'erano Eduardo De Filippo, Francesca Bertini, Curzio Malaparte. Vinsi il concorso, ma poi mi fu ritirato il titolo perchè non avevo ancora 16 anni e non avrei nemmeno potuto partecipare! Prima piansi, ma poi, determinata e volitiva, affermai tra me e me: diventerò comunque grande, vittoria o non vittoria!
Un’escalation di successi. Qual è stato il suo momento di gloria più importante?
Per il Cinema, la conquista del David di Donatello per il film “L’amore molesto” di Mario Martone; per il Teatro, l’aver ricevuto i complimenti della Principessa Margaret d’Inghilterra che, in rappresentanza della Corona, aveva assistito allo spettacolo “Napoli notte e giorno” di Giuseppe Patroni Griffi al teatro Old Vic di Londra e, ancora, l’aver ricevuto nel mio camerino del teatro Mark Hellinger di New York, la visita e i complimenti di Liz Taylor e Richard Burton per la mia interpretazione del ruolo di Eusebia in “Rugantino” di Garinei & Giovannini; per la Canzone, Il secondo posto al Festival di Sanremo con “Ipocrisia” e la Maschera d’Argento per l’interpretazione della Canzone “Ll’urdema tarantella” al Teatro Sistina di Roma.
Lo sa che è l’artista italiana più longeva ancora in attività? Che effetto le fa?
Mi fa sorridere tanto. Non avrei mai pensato di raggiungere questo traguardo, ma ora spero che si allunghi ancora.
Qual è stato il personaggio a cui deve il lancio definitivo nello spettacolo che conta?
Per il Cinema il ruolo di Peronella chiamata da Pier Paolo Pasolini per “Il Decamerone”; per il Teatro, l’aver interpretato con Eduardo De Filippo e Pupella Maggio il ruolo di Ninuccia in “Natale in casa Cupiello”; per la Televisione l’essere stata protagonista dell’operetta “al Cavallino bianco” diretta da Vito Molinari.
C’è qualcuno a cui vorrebbe rivolgere una parola e che ora non c’è più?
Sicuramente mia madre e mio padre.
C’è una canzone che vorrebbe scrivere o cantare?
Per fortuna, ho cantato e scritto tutto ciò che volevo!
Cosa pensa degli artisti di oggi?
Tutto il bene possibile.
La sua eredità da chi verrà raccolta?
Questo lo deciderà il pubblico.
Come è cambiata negli anni l’arte di saper trasmettere emozioni al pubblico? Poi quando parlo di aneddoti, potrebbe citarne uno?
L'arte di trasmettere emozioni non è cambiata: se ti emozioni quando canti o reciti, beh, riesci a trasmettere ciò che provi anche al pubblico. Se il pubblico non prova emozioni è perchè l'artista non le trasmette. E non è una cosa che impara: o ce l'hai o no!
Riconosce la “sua” Napoli attraverso le tante serie Tv e spettacoli con lo stesso canovaccio ambientati a Napoli?
Io vedo una parte di Napoli in ogni serie, in ogni film. Non è sempre la Napoli migliore nè quella che amo di più. Tuttavia mi rendo conto che a Napoli non è tutto è semplice e molte verità sono distorte, tuttavia il mio amore per la mia città rimane invariato.
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