"Io Dono 2024" non è stata solo una manifestazione sportiva, ma un inno alla vita, un evento capace di lasciare un segno profondo nei cuori di chi ha partecipato e di chi, anche solo per un attimo, ha pensato a quanto sia importante il dono della vita. Al termine della giornata, mentre il sole tramontava su Lioni, c’era una sensazione di pace e di compiutezza. Le biciclette riposavano, ma l’eco di quelle pedalate risuonava ancora, forte e chiaro: donare è un gesto che fa vivere, in tutti i sensi. E in quell’ultimo raggio di sole, sembrava che Lioni avesse trovato una nuova luce, quella della solidarietà, pronta a illuminare il cammino di chiunque scelga di donare una parte di sé per salvare una vita.
In una mattinata baciata dal sole, la comunità di Lioni si è riunita per una causa che va oltre la semplice passione per lo sport. Sabato, 24 agosto 2024, si è tenuta la manifestazione ciclistica "Io Dono 2024", un evento che ha trasformato il cuore dell'Irpinia in un simbolo di speranza, vita e altruismo.
Organizzata per sensibilizzare sull'importanza della donazione degli organi, la corsa ha visto la partecipazione di centinaia di ciclisti, ognuno dei quali ha pedalato con un unico scopo: diffondere il messaggio che la donazione è un atto d'amore capace di ridare la vita.
Le strade di Lioni, e quelle dei paesi coinvolti, avvolte in un'atmosfera di gioia e commozione, sono state percorse da giovani e meno giovani, da professionisti del ciclismo e da semplici amatori, tutti uniti sotto lo stesso striscione, quello della solidarietà. Ogni pedalata era un tributo a chi, con un gesto di generosità, ha scelto di dare una seconda possibilità a chi era in attesa di un trapianto. Le storie di donatori e riceventi, raccontate nei giorni precedenti all'evento, hanno fatto da sfondo a questa giornata, ricordando a tutti quanto sia preziosa e fragile la vita.
Tra i partecipanti, anche molte famiglie che hanno voluto onorare la memoria di un caro scomparso, donatore di organi. Le loro lacrime, asciugate da sorrisi pieni di gratitudine, sono state il riflesso della consapevolezza che da un addio può nascere un nuovo inizio. "Oggi non celebriamo solo una corsa", ha detto commosso uno degli organizzatori, "ma la vita stessa, nella sua forma più pura e disinteressata".
La manifestazione è stata anche un’occasione per sensibilizzare il pubblico sul processo della donazione, chiarendo i dubbi e le paure che spesso circondano questo argomento. Medici e volontari erano presenti per fornire informazioni, mentre toccanti testimonianze venivano lette lungo il percorso. Ad ogni sosta, i ciclisti si fermavano per ascoltare, riflettere e ripartire con ancora più determinazione.
L’evento ha riscosso un successo senza precedenti, grazie anche alla partecipazione di numerose associazioni locali e nazionali, che hanno fornito supporto logistico e materiale informativo. Ma il vero successo è stato quello umano: l’abbraccio collettivo di una comunità che ha saputo trasformare la tragedia in un messaggio di speranza, che ha pedalato insieme per un futuro dove la donazione degli organi non sia più un tabù, ma un atto naturale di solidarietà.
"Io Dono 2024" non è stata solo una manifestazione sportiva, ma un inno alla vita, un evento capace di lasciare un segno profondo nei cuori di chi ha partecipato e di chi, anche solo per un attimo, ha pensato a quanto sia importante il dono della vita.
Al termine della giornata, mentre il sole tramontava su Lioni, c’era una sensazione di pace e di compiutezza. Le biciclette riposavano, ma l’eco di quelle pedalate risuonava ancora, forte e chiaro: donare è un gesto che fa vivere, in tutti i sensi. E in quell’ultimo raggio di sole, sembrava che Lioni avesse trovato una nuova luce, quella della solidarietà, pronta a illuminare il cammino di chiunque scelga di donare una parte di sé per salvare una vita.
Con l’auspicio che questa manifestazione possa crescere e moltiplicarsi, "Io Dono" lascia un messaggio indelebile: la vita è il dono più grande e, se condiviso, può davvero cambiare il mondo.
Alessia De Filippo
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