A due giornate dal termine del campionato, il dilemma è: ce la faremo?
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.

A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini. L'evoluzione tecnica guidata da Conte ha permesso sebbene con un gioco variegato, fatto di profondità, di sponde e di ripartenze, di costruire un campionato, quest'anno, ben più assortito e incerto rispetto agli scorsi anni.
I risultati finora, non ci hanno deluso, il modello Napoli stratosferico non si è visto, ma si è vista una ripresa tecnica e fisica, oltre che morale e psicologica di una squadra a cui non mancano le individualità tecniche che il nostro presidente ci ha saputo regalare. Che dire di uno stratosferico Scott Mctominay, giocatore di talento e duttilità tecnico-tattica impreziosita da una capacità di inserimento e realizzativa ben fuori dal comune. Un ritrovato Anguissa, ha quest'anno anch'egli ritrovato l'intensità fisica, le geometrie e anche i gol mancati nelle scorse stagioni. Anche in attacco si è visto con perseveranza, pazienza e una innata capacità di lavorare sottobanco tra sponde, protezione del pallone e una buona capacità realizzativa un Romelu Lukaku, che certo appariscente non è, ma rappresenta un solido cardine anche per un prossimo futuro. Si è visto a sprazzi(causa infortuni) ma ha dato luce e spettacolo un talento cristallino, fatto di dribbling, incursioni, assist, fantasia, rappresentato da un David Neres, che in quanto a estro e concretezza rappresenta l'emblema del Napoli, insieme ad un Politano che come sempre ha sfoderato una stagione di costanza e intensità invidiabile. E cosa dire di Jack Raspadori, quest'anno in più di una occasione l'uomo della Divina Provvidenza, gol pesanti i suoi, ma soprattutto una collocazione tattica più vicina alla punta centrale per sfruttare al meglio le sue doti di agilità e velocità di esecuzione. Resta da valutare, soprattutto in ottica Champions, l'ampiezza di una rosa la cui profondità è stata più volte minata durante il campionato, sebbene senza grossi scossoni e lacune, in termini di punti. O ciuccio vola, e chissà che non ci porti in Paradiso, o meglio in "Paradiso" sulla terra. Noi, tifosi, attendiamo con ansia e palpitazione l'evolversi di una stagione che potrebbe culminare con il più lieto degli eventi. La gioia potrebbe ripetersi due anni dopo, sebbene più sofferta, più vissuta. Infine termino con una frase tra il sacro e il profano: la Fede subentra dove termina la Ragione". Abbiamo Fede

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