Capri, in mostra LACRIMAE RERUM ispirata all'Eneide di Virgilio e curata da Plan X

Felice Massimo De Falco • 18 maggio 2024

Plan X inaugura la stagione estiva nella sua sede di Capri con "Lacrimae Rerum", la prima mostra collettiva che presenta le opere di Kyler Garrison, Julius Hofmann, Pascal Möhlmann e Mateusz Sarzynski. "Lacrimae Rerum" è la prima mostra della stagione estiva della galleria Caprese, e la rassegna proseguirà con la personale dell'artista tedesco Ruben Einsmann a luglio durante la fera NOMAD. A settembre, il programma continuerà con la residenza d'artista sull'isola, ospitando l'artista sudcoreana Hiejin Yoo che produrrà opere sitespecifc a Capri.

Plan X ha inaugurato la stagione estiva nella sua sede di Capri con "Lacrimae Rerum", la prima mostra collettiva che presenta le opere di Kyler Garrison, Julius Hofmann, Pascal Möhlmann e Mateusz Sarzynski. "Lacrimae Rerum" è la prima mostra della stagione estiva della galleria Caprese, e la rassegna proseguirà con la personale dell'artista tedesco Ruben Einsmann a luglio durante la fera NOMAD. A settembre, il programma continuerà con la residenza d'artista sull'isola, ospitando l'artista sudcoreana Hiejin Yoo che produrrà opere sitespecifc a Capri. Il titolo della mostra, tratto dall'Eneide di Virgilio, "sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt", signifca "le cose piangono e provano dolore per le soferenze dell'umanità, l'universo sente le nostre pene". Questo verso cattura l'essenza dell'esperienza umana universale, la nostra capacità di empatia e il riconoscimento della soferenza inevitabile della vita. Nel contesto di Virgilio, queste parole rifettono sulla dualità tra perdita e memoria, dolore e comprensione, temi che formano la spina dorsale di "Lacrimae Rerum".

I dipinti di Kyler Garrison rifettono modernamente sui temi virgiliani, esplorando come l'era digitale ridisegni la memoria e la percezione. Julius Hofmann, fondendo pittura tradizionale e media digitali, esplora le dinamiche tra il virtuale e il reale, rispecchiando il lamento di Virgilio. Pascal Möhlmann, con un approccio ribelle alla pittura classica, crea tele che sfdano gli spettatori a trovare continuità tra le interruzioni, collegando il classico al contemporaneo. Mateusz Sarzynski, attraverso una combinazione di grafca, pittura e immaginario popolare, esplora le dimensioni politiche e culturali dell'esperienza umana, rifettendo i signifcati stratifcati nel testo di Virgilio. La mostra abbraccia questa dualità, presentandola come una lente per visualizzare ogni opera.


Gli artisti in "Lacrimae Rerum" si impegnano con questo tema in modi diversi ma interconnessi, esplorando come le esperienze emotive segnino le nostre memorie e storie, modellando le nostre percezioni del mondo. Questa esplorazione tematica invita gli spettatori a rifettere sull'universalità dell'esperienza emotiva e sul ruolo dell'arte nel comprendere le profondità del dolore umano e i picchi di empatia. "Lacrimae Rerum" non è solo una mostra, ma una conversazione tra Virgilio e il mondo contemporaneo, tra lo spettatore e l'opera, connessi attraverso il linguaggio universale dell'emozione.

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