Un buon libro accende le sinapsi e trasforma la fantasia in realtà

Felice Massimo De Falco • 17 giugno 2023

Questo osano fare i capolavori della narrativa che rendono immortali le pagine nate da autori dal tocco divino e custodi dell’inspiegabile dono di una schietta ed empatica scrittura creativa libera dalla spocchia del perfezionismo, dalla saccenteria auto referenziata e dall’immensa mediocrità di falsi scrittori incapaci di fluidificare le gioie e i dolori della gente di carta e delle loro storie dalla fantasia di chi scrive alla realtà di chi legge.


È semplicemente questo ciò che fanno i buoni libri.

 

Per sentire la sensazione dell’ago che buca la vena e il fluido ematico defluire lungo la cannula fino a riempire il sacchetto sterilizzato; per provare un brivido su tutta la schiena per la linfa vitale che passa dal nostro corpo a quello di qualcun altro che ha bisogno di sangue fresco per continuare a vivere, non c’è altra via che offrire il proprio braccio al medico prelevatole in ospedale o in un centro di emotrasfusione per sottoporsi all’altruistico e generoso atto della donazione.


Eppure, una tale percezione capace di un profondo turbamento emotivo è possibile provarla senza versare nemmeno una goccia di sangue, ma solo grazie al lavoro d’immaginazione prodotto dalle sinapsi e da tutto il sistema nervoso stimolato dalla magica pratica della lettura, dalla concentrazione della mente su storie profonde e coinvolgenti come il racconto Cronache di un venditore di sangue dello scrittore cinese Yu Hua.

 

È questa la storia di un operaio della Cina maoista che per sostenere moglie e figli si offre di vendere il suo sangue all’ospedale della città. Pratica –all’epoca– di uso comune in Cina, dal momento che il sangue lo si vendeva e non lo si donava.


Un racconto quello di Yu Hua così realistico e tagliente capace di scuotere l’immaginazione al punto da trasformarla in realtà, almeno nella testa del lettore. Questo è ciò che fanno i buoni romanzi: aprono la porta di un mondo diverso dal nostro invitandoci ad entrare, spesso spingendoci con arroganza, con dolcezza o stimolando la curiosità al punto da farci perdere la strada del ritorno.


Chi leggendo Il vecchio e il mare, di Ernest Hemingway, non ha sentito almeno una volta la sensazione di brucione nella mano causata dal filo della lenza strattonata dall’enorme pesce spada preso all’amo; o la stessa sensazione di rabbia del pescatore affannato ad allontanare gli squali a colpi di remo per proteggere il suo pesce attaccato alla fiancata della barca. Sembra quasi un incantesimo alla nostra immaginazione, lanciato dallo scrittore, capace di mettere in riga parola su parola con l’abilità di un vero mago trasformista. Un bugiardo incantatore attraverso il suo narrare, eppure capace di rimpiazzare, con un libro, la voce della nostra coscienza.


Non c’è da meravigliarsi, perché è questo che fanno i bravi scrittori e i buoni romanzi. Sono capaci, senza fronzoli e nella più assoluta leggerezza, di sintonizzare le coscienze dalla modalità lettura a quella di verità parallela. Una sorta di realtà virtuale messa in piedi semplicemente con carta e inchiostro, strumenti di una disarmante semplicità a cui si concede il potere di creare un legame indissolubile tra il lettore, l’autore e la sua storia. Una voce che dal libro sussurra alle orecchie di donne, uomini, ragazzi e bambini sparpagliati per il mondo richiamandoli a sé, parlandogli viso a viso fino alla sfrontatezza di rivolgersi in confidenza a chi non si conosce come osa fare Michel Faber con il suo romanzo Il petalo cremisi e il bianco.


Questo osano fare i capolavori della narrativa che rendono immortali le pagine nate da autori dal tocco divino e custodi dell’inspiegabile dono di una schietta ed empatica scrittura creativa libera dalla spocchia del perfezionismo, dalla saccenteria auto referenziata e dall’immensa mediocrità di falsi scrittori incapaci di fluidificare le gioie e i dolori della gente di carta e delle loro storie dalla fantasia di chi scrive alla realtà di chi legge.


È semplicemente questo ciò che fanno i buoni libri.

 

di Mario Volpe

Share

Tutti gli articoli

Autore: Redazione 25 aprile 2025
Si è tenuto il 14 aprile, al Senato della Repubblica l'evento " La Bellezza come cura ", un'importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo della dermocosmesi sociale nel supporto ai pazienti oncologici e alle persone in condizioni di fragilità.
Autore: Felice Massimo De Falco 25 aprile 2025
Maria Parente è un cruciverba di aspirazioni più o meno compiute, sospinta dalla bellezza, l’intelligenza e la passione..
Autore: Felice Massimo De Falco 21 aprile 2025
Ora la Chiesa è chiamata a sfide complesse: saprà guardarle in faccia o ripiegarsi nell’arida liturgia?
Autore: Felice Massimo De Falco 19 aprile 2025
Sono sere umide di primavera, e la Napoli degli “addetti ai lavori” sembra trattenere il fiato.
Autore: Marianna Marra 19 aprile 2025
"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena stasera".
Autore: Marianna Marra 8 aprile 2025
Tratto da “Fuochi” di Marguerite Yourcenar. Lina Sastri in Maria Maddalena - regia e drammaturgia di Lina Sastri - costumi di Lina Sastri. Sabato 12 Aprile 2025 ore 20,30 presso DOMUS ARS FONDAZIONE IL CANTO DI VIRGILIO Via Santa Chiara, 10 (NA). 
Autore: Felice Massimo De Falco 3 aprile 2025
La Notte Nazionale del Liceo Classico torna con la sua XI edizione, e il Liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco (Na) è pronto ad accendere i riflettori sul valore intramontabile della cultura classica.
Lina Sastri
Autore: Marianna Marra 2 marzo 2025
intervista a Lina Sastri
Autore: Felice Massimo De Falco 1 marzo 2025
Don Tonino Palmese: " Nella gran parte delle persone che incontro trovo il dramma dell'errore. Sono pochissimi quelli che appaiono "spavaldi" nel ricordare ciò che hanno commesso. Sono anni che pur accompagnandomi al mondo dei familiari delle vittime innocenti, ho constatato che anche tra i colpevoli c'è un'immensa storia di persone che da vittime "del sistema" sono poi diventati colpevoli. Ovviamente ciò non "assolve" come si farebbe con una spugna legislativa ma si deve attivare tutto il bene e il meglio possibile per riumanizzare la storia di ciascuno".
21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Altri post