Ambiente, povertà, sviluppo: temi dello stesso canovaccio?
Certo che sono temi dello stesso canovaccio. L'aria a Pomigliano è diventata irrespirabile: i dati delle autorità parlano chiaro: polveri sottili oltre la soglia consentita, ovvero rischio di patologie tumorali e cardiovascolari. Significa qualità della vita. Povertà: questa città è piena di ferite, di una comunità eterogenea che conosce la fatica di arrivare a fine mese, ed è una città in cui se nasci in periferia hai una possibilità in meno per offerta di spazi e di occasioni di crescita. La disoccupazione giovanile è oltre la media nazionale. Quello che può fare il comune sono corsi di formazione e quello che chiamiamo "spazio lavoro", ovvero incentivi alle realtà che assumono giovani del territorio. Sviluppo: quale città si vuole immaginare da qui ai prossimi anni? L'industria ha ancora un senso nel tessuto sociale ed economico? Affiancata ad essa quali linee di crescita si immagina? Qui c'è bisogno di un'elaborazione ampia ed irrimediabilmente politica.
Vito Fiacco è troppo giovane per una città complessa come Pomigliano?
La questione anagrafica non è un argomento. Essere giovani o anziani non è né un merito né un demerito. Il problema è la classe dirigente e la sua formazione e selezione. La necessità di un ricambio non è per motivi d'età, ma per idee e pratiche. Rinascita ha radici profonde nella storia politica di questa città con esperienze e competenze, ed è in grado, oggi, di esprimere una classe dirigente. Vito ha vissuto sulla sue pelle le ingiustizie e le difficoltà, con una squadra forte può cimentarsi nella complessità dei problemi di Pomigliano.
Perché vi ritenete la massima espressione della sinistra se c’è il Pd che numericamente vi sovrasta?
Non ci riteniamo la massima espressione della sinistra. Noi siamo consapevoli della necessità di un campo largo ed ampio, ben radicato nei valori progressisti, democratici ed antifascisti. Noi ci auguriamo un PD forte ed un Movimento 5 Stelle altrettanto forte, perché serve a Pomigliano e serve al centrosinistra. Ciò che si è venuto a creare, la mancanza di questi due partiti, è un fatto triste per la dialettica democratica e per la qualità della vita politica. Il consenso che prenderemo non sarà, lo sappiamo, solo nostro ma portiamo sulle spalle il peso di voler rappresentare anche quei valori, anche quelle persone, anche quelle storie. Dal consiglio noi siamo disponibili a fare nostre anche le loro battaglie (ben incarnate per esempio dalla nuova segretaria Schlein, o dal corso di Conte). Da dopo le elezioni, con umiltà, tutti devono mettersi al servizio di una ricostruzione di un'area alternativa alla destra ed al civismo trasformista.
A proposito, cercherete la convergenza di Pd e 5 stelle su Fiacco?
Noi poniamo dei temi: solidarietà, legalità, ambiente, femminismo, beni comuni, trasparenza, giustizia sociale. Siamo certi che questi temi siano condivisi dagli elettori di PD e M5S. Oggi la partita è questa: o di qua o di là.
Le vostre peculiarità si sposano bene in un contesto sociale tuttavia “borghese”?
Le nostre peculiarità si sposano bene in un contesto di chi, non vivendo bene, vorrebbe vivere meglio in questa città.
Finite le lotte operaie, ammainata la diga sindacati, come si traduce la protezione del ceto operaio?
Il punto non è solo la protezione del ceto operaio. Non sta parlando con un ragazzo nato nel 1910, ma con uno nato nel 1997, dopo la caduta del Muro di Berlino e che non ha mai conosciuto il PCI. Il punto è come tutelare, in un mondo completamente cambiato, gli sfruttati e gli ultimi, all'interno di una rivoluzione nel lavoro, nell'economia e nella politica. Questo è un lavoro di lunga lena che certamente non si può risolvere né con queste elezioni (e nemmeno con le prossime). Siamo, tuttavia, impegnati in una rete sovra-territoriale con altre comunità culturali, politiche e sociali, perché crediamo che ogni particolare se non è legato ad un generale non ha vita lunga.
Perché restate “un’oasi felice” e non cercate connessioni con altre realtà di sinistra-sinistra come voi?
Noi siamo una comunità che ha al proprio interno storie eterogenee: chi era del PD, chi di Sinistra e libertà, chi di Rifondazione comunista e chi invece era dei movimenti o non era iscritto a nessun partito. La pluralità è il nostro DNA. Cerchiamo sempre di costruire reti. Sempre e comunque prima di tutto con la città.
Che funzione vera ha Michele Caiazzo in Rinascita, premesso che sta allevando dei ragazzi gagliardi?
Michele Caiazzo è un militante ed iscritto a Rinascita, come tanti altri.
Ad un certo punto però “i migliori” tra voi vanno via e badano alla professione, vedi Tondi e Tufano. Accadrà anche per lei?
Antonio Tondi e Michele Tufano sono delle risorse. Ragazzi competenti, coraggiosi, preparati e disinteressati. Fanno politica solo per il gusto ed il piacere di provare a cambiare le cose. Le loro scelte sono legittime e comunque in linea sia con l'età (bisogna costruire il proprio futuro) ma anche coerenti con il loro impegno politico: lavorano entrambi per il settore della cooperazione internazionale, spostando sul luogo di lavoro la loro aspirazioni a rendere migliore questo posto. Quanto a me sono impegnato, come ogni giovane della mia età, a costruire il mio futuro. Voglio insegnare e certamente e proverò a conciliare le due cose con tutto l'impegno possibile.
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