I personaggi famosi che hanno vestito la maschera e il personaggio di Pulcinella sono tanti: Andrea Calcese, il primo vero Pulcinella della storia che con battute e lazzi a schema improvvisativo e libero, arrivò a estendere la sua fama anche in Spagna. Michelangelo Fracanzani, nipote del pittore Salvator Rosa, Vincenzo Cammarano, Filippo Cammarano, Pasquale Altavilla, Antonio Petito nell'800, Giuseppe De Martino, Salvatore De muto al san Ferdinando, e Anche il grande Eduardo hanno interpretato a commedie sulla figura di Pulcinella, di volta in volta rivisitate. Tra i più recenti Massimo Ranieri, Pino Daniele, Massimo Troisi hanno dato una propria impronta personale con spettacoli e canzoni per meglio ricordare il personaggio di Pulcinella. Ma ciò che rimane indelebile sono frasi e aforismi che si sono tramandati nella storia con significati scherzosi e comunicativi.
Pulcinella ha incarnato e continua ad incarnare il tipo napoletano, ancora oggi all'estero, il personaggio che, cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, prendendosi gioco dei potenti pubblicamente, svelando tutti i retroscena, e ribaltando scherzosamente situazioni di pericolo riesce sempre ad aiutare i poveri liberandoli dalle oppressioni dei potenti. La maschera di Pulcinella trae la sua origine, nella sua ipotesi più avvalorata dall'attore capuano Silvio Fiorillo nei primi decenni del Seicento.
La sua figura ha conosciuto del tempo numerose trasformazioni sia semantiche che morfologiche. La figura inventata da Fiorillo descriveva un uomo che indossava un cappello bicorno e portava barba e baffi. Ma negli anni si è trasformato in uomo con ventre pronunciato o pulcino con naso adunco. Le vesti si componevano di una maschera con naso pronunciato lunghe larghe camicie bianche e pantaloni dell'epoca. Un'altra ipotesi sull'origine del personaggio è ancora più tarda e fa riferimento al personaggio di Maccus, una figura ilare delle Atellane romane. Ma ciò che ha contraddistinto il personaggio di Pulcinella è l'origine contadina con atteggiamento ilare e schernoso, la cui dicotomia viene indicata nella contrapposizione di uomo-donna, saggio-sciocco, un dualismo della contrapposizione cristiano-pagana tipica della cultura popolare napoletane.
Il suo personaggio incarna il rivoltore che con mille arguzie e scherni riesce a ribaltare scherzosamente le situazioni, sempre a favore dei più bisognosi e in contrapposizione ai potenti. Pulcinella incarna la plebe napoletana, si adatta a mille mestieri, panettiere, oste, fornaio, ladro e venditore, e quello che nella scala sociale rappresenta l'ultimo in favore degli umili e dei bisognosi. Le qualità che lo contraddistinguono sono l'arguzia e la furbizia e il fatto di non stare mai zitto. Famoso è il detto "il segreto di Pulcinella", cioè qualcosa che già sanno tutti.
Rappresenta nella sua figura il simbolo e i significati del mondo popolare e contadino e con gesti, acrobazie, rituali ha portato in mille teatri il significato intrinseco della napoletanità nei suoi risvolti più ilari e affettuosi. Lo accompagnano corni, campanacci, scope, con valore propiziatorio e antidoto verso le avversità quotidiane.
I personaggi famosi che hanno vestito la maschera e il personaggio di Pulcinella sono tanti: Andrea Calcese, il primo vero Pulcinella della storia che con battute e lazzi a schema improvvisativo e libero, arrivò a estendere la sua fama anche in Spagna. Michelangelo Fracanzani, nipote del pittore Salvator Rosa, Vincenzo Cammarano, Filippo Cammarano, Pasquale Altavilla, Antonio Petito nell'800, Giuseppe De Martino, Salvatore De muto al san Ferdinando, e Anche il grande Eduardo hanno interpretato a commedie sulla figura di Pulcinella, di volta in volta rivisitate. Tra i più recenti Massimo Ranieri, Pino Daniele, Massimo Troisi hanno dato una propria impronta personale con spettacoli e canzoni per meglio ricordare il personaggio di Pulcinella.
Ma ciò che rimane indelebile sono frasi e aforismi che si sono tramandati nella storia con significati scherzosi e comunicativi. Di seguito ne elenco alcuni, con relativa traduzione e significato:
- Pullecenella e sische e pernacchie è pigliav pe applaus
Trad. Pulcinella i fischi e le pernacchie li pigliava per applausi
Espressione indicata per indicare coloro che nel tentativo di farsi notare si ridicolizzano da soli ritenendosi ammirati e apprezzati:
- A pullecenella o' vedono quanno va in carrozz, quanno Pullecenella strascina a carretta nun o vede nisciun
Pulcinella lo vedono quando va in carrozza ma quando trascina la carretta nessuno lo vede
Significato: Le persone tendono a evitare in maniera naturale a vedere solo una parte del cammino fino al raggiungimento dello scopo, vedono gli agi e i lussi ma non ciò che si è dovuto affrontare per ottenerli
- Dicette Pullecenella a meglia mmedicina? vino e cantina e purpette e cucina
La migliore medicina? vino cantina polpette e cucina
Significato. la migliore medicina è mangiare bene
- Tanno voglio muri quann tre rilorge vann egual
trad. Voglio morire quando tre orologi segnano la stessa ora
Significato:
Non tutti la pensano allo stesso modo
- Nu maccarone vale cchiu e cient vermiciell
Un maccherone vale più di cento vermicelli
Significato: una persona capace vale più di cento incompetenti
-Dopp arrubbate pullecenelle mettett e'' canciell e fierro
Dopo il furto pulcinella mise i cancelli in ferro
Significato: Si pone rimedio solo quando è troppo tardi
-Pullecenelle quand nun tene niente a ffa arap e chiure a vocca
Pulcinella quando non ha niente da fare apre e chiude la bocca
Viene utilizzato ogni qual volta si ascoltano stupidaggini e insensatezze
-Pullecenelle pe na votata e mente addiventaie medico eccellente
Pulcinella con un'alzata d'ingegno diventò medico eccellente
Un'improvvisa intuizione può risolvere casi e situazioni intricate.
Questi sono i più comuni e significativi aforismi e proverbi sulla figura di Pulcinella che la storia
ci ha tramandato. Un ricco bagaglio di napoletanità che rispolverato dona il sorriso e la nostalgia della figura storica esempio della cultura proletaria napoletana. Un sorriso, una maschera, e tanta nostalgia di quando i nonni raccontavano e "fattariell e na vot", in cui non poteva mancare il personaggio storico della cultura acerrana e napoletana, Pulcinella .
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