Life on Mars - a cura del Dr. Vittorio Schiavone - Ninna Nanne o dell'insonnia

Vittorio Schiavone • 9 luglio 2023

È una condizione troppo spessa sottovalutata, di cui si cerca la soluzione in ciò che è in grado di far addormentare: un po’ come curare la fame bevendo tanta acqua, come se l’acqua, tolta l’illusione della pienezza, saziasse davvero. Come in tutte le cose in medicina, ed ancora di più in psichiatria, bisogna andare all’origine: perché non ti addormenti, perché ti svegli troppo presto? Generalmente, e lo dico con i limiti di ogni generalizzazione, l’insonnia segue qualcos’altro rappresentandone un sintomo.

Dell'insonnia, problema comune a molti pazienti psichiatrici o non, ne parla il dottor Vittorio Schiavone, primario di Psichiatria presso la Clinica Hermitage di Capodimonte (Na)




Dottore, può consigliare a mamma qualcosa per dormire?”.


Cos’è l’insonnia? In una visione veritiera, seppur leggermente poetica, l’insonnia è una inappropriata dilatazione del tempo. L’insonne è sveglio quando non dovrebbe, e talvolta dorme rubando tempo alla vita. In una visione poetica, seppur leggermente veritiera, l’insonne è, in sostanza, un ladro: un ladro condannato a rubare un oggetto che non serve a nessuno, men che meno a lui stesso.


L’insonne è un sofferente, perché di insonnia si soffre. È una condizione ben diversa da quella di un dormitore breve come sono io: io dormo quattro ore a notte e mi bastano. È, la mia, solo una condizione di disagio relazionale: le mie giornate cominciano quando è notte profonda. C’è sicuramente di peggio, e non ho di che lamentarmi: posso dedicarmi a cose per le quali non avrei il tempo, tipo scrivere, ad esempio.


L’insonne no: che viva la difficoltà di addormentarsi, un sonno intermittente od un risveglio precoce, lui soffrirà due volte: per l’insonnia e per l’attesa dell’insonnia. È una condizione troppo spessa sottovalutata, di cui si cerca la soluzione in ciò che è in grado di far addormentare: un po’ come curare la fame bevendo tanta acqua, come se l’acqua, tolta l’illusione della pienezza, saziasse davvero. Come in tutte le cose in medicina, ed ancora di più in psichiatria, bisogna andare all’origine: perché non ti addormenti, perché ti svegli troppo presto? Generalmente, e lo dico con i limiti di ogni generalizzazione, l’insonnia segue qualcos’altro rappresentandone un sintomo.


È difficile spiegare ad una persona affetta da depressione che comincerà a dormire in una maniera soddisfacente soltanto quando la sua depressione sarà migliorata. Così come è difficile far capire ad un paziente affetto da disturbo bipolare e ad i suoi familiari che l’insonnia può essere il primo segnale di un cambiamento di fase, l’inizio precoce, vale a dire, di una fase maniacale. Mai sottovalutare l’insonnia: è l’insonnia che ha fatto estinguere i dinosauri, non un meteorite.


L’insonnia si nutre di due cose: della fretta e della paura. La fretta di addormentarsi subito, quasi a comando, e la paura di non riuscirci. Non importa che vi siano delle regole, che vi sia una igiene del sonno, che è come dire cose da fare e cose da non fare; il mio cervello deve spegnersi a comando, ed io trovarmi immediatamente cullato nelle braccia di Morfeo. Con sogni belli, magari, senza incubi e senza dimenarmi nel sonno come se mi stessero rapendo gli alieni: ma questi sono i disturbi del sonno della fase REM, questa è un’altra storia.


No, generalmente non siamo fatti per dormire a comando, così come il nostro cervello non è un cellulare che, dalla piena attività, possa essere spento. Il nostro cervello resta attivo e ci tiene attivi, funziona così. Certo, esistono i farmaci; ma diffidate sempre da chi vi propone soluzioni a buon mercato per problemi difficili. Chi ha la responsabilità di prescrivere un farmaco pensa al prima, al durante ed al dopo l’assunzione. Cosa ci vuole a prescrivere una benzodiazepina a emivita brevissima per far addormentare qualcuno? Un attimo.


Quanto ci vuole ad eliminare dalla vita di quel qualcuno quella benzidiazepina a emivita brevissima una volta che, dimenticandosi che è un farmaco, continuerà ad assumerlo fuori prescrizione sviluppandone una dipendenza? Una vita. Ecco, questa è la differenza. Come si tratta, dunque, l’insonnia? Conoscendo la persona insonne e trovando la soluzione più adatta a lei.


“Una ninna nanna. Anzi no, non la conosco abbastanza: magari anche quella potrebbe farle male”.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Redazione 25 aprile 2025
Si è tenuto il 14 aprile, al Senato della Repubblica l'evento " La Bellezza come cura ", un'importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo della dermocosmesi sociale nel supporto ai pazienti oncologici e alle persone in condizioni di fragilità.
Autore: Felice Massimo De Falco 25 aprile 2025
Maria Parente è un cruciverba di aspirazioni più o meno compiute, sospinta dalla bellezza, l’intelligenza e la passione..
Autore: Felice Massimo De Falco 21 aprile 2025
Ora la Chiesa è chiamata a sfide complesse: saprà guardarle in faccia o ripiegarsi nell’arida liturgia?
Autore: Felice Massimo De Falco 19 aprile 2025
Sono sere umide di primavera, e la Napoli degli “addetti ai lavori” sembra trattenere il fiato.
Autore: Marianna Marra 19 aprile 2025
"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena stasera".
Autore: Marianna Marra 8 aprile 2025
Tratto da “Fuochi” di Marguerite Yourcenar. Lina Sastri in Maria Maddalena - regia e drammaturgia di Lina Sastri - costumi di Lina Sastri. Sabato 12 Aprile 2025 ore 20,30 presso DOMUS ARS FONDAZIONE IL CANTO DI VIRGILIO Via Santa Chiara, 10 (NA). 
Autore: Felice Massimo De Falco 3 aprile 2025
La Notte Nazionale del Liceo Classico torna con la sua XI edizione, e il Liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco (Na) è pronto ad accendere i riflettori sul valore intramontabile della cultura classica.
Lina Sastri
Autore: Marianna Marra 2 marzo 2025
intervista a Lina Sastri
Autore: Felice Massimo De Falco 1 marzo 2025
Don Tonino Palmese: " Nella gran parte delle persone che incontro trovo il dramma dell'errore. Sono pochissimi quelli che appaiono "spavaldi" nel ricordare ciò che hanno commesso. Sono anni che pur accompagnandomi al mondo dei familiari delle vittime innocenti, ho constatato che anche tra i colpevoli c'è un'immensa storia di persone che da vittime "del sistema" sono poi diventati colpevoli. Ovviamente ciò non "assolve" come si farebbe con una spugna legislativa ma si deve attivare tutto il bene e il meglio possibile per riumanizzare la storia di ciascuno".
21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Altri post