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La differenza tra leadership efficace e dittatura

Velleca Donato • 9 maggio 2023

Un leader politico in tale contesto sincretico ideologicamente e politicamente deve avere uno

sguardo lungimirante, una posizione di preminenza con funzioni di guida e non assumere solo un

ruolo, ma estrinsecare le proprie caratteristiche e competenze che lo contraddistinguono per ciò cheè e cioè una posizione di potere e di decisione. L'urna democraticamente svolgerà il suo compito. A differenza di una democratica leadership, la dittatura assegna e concentra verso una sola persona ipoteri politici e decisionali. Al giorno d’oggi il termine ha il diffuso significato di predominio assoluto e perlopiù incontrastabile, opposto alla democrazia; infatti, sia l'autoritarismo tradizionale che quello moderno vengono pensati in base a tipi di ideali, che si fa fatica a comprendere, perché vengono argomentati non in forma pura e storica ma in fusioni di elementi che sfociano in frasi emotive ad effetto.


Nei talk show si sente spesso ripetere, da parte dell’opposizione, che il nostro presidente del consiglio, ed il suo entourage, usa metodi nell’agire politico che sembrano richiamare matrici ideologiche di tipo dittatoriale o neofasciste.

Non ho ancora capito se tali affermazioni siano pretestuose, allo scopo di affermare posizioni e valori

anche a carattere personale, e/o invece sinonimo di una non chiara conoscenza della differenza fra

leadership efficace e metodi dittatoriali. Visto lo spessore culturale di alcuni ospiti, sono più

propenso a credere che tali affermazioni hanno un carattere decisamente pretestuoso.

I diversi valori politici e personali, l’organizzazione sociale i metodi e le scelte degli amministratori

determinano la condotta politica che nelle intenzioni e nelle dichiarazioni è sempre rivolta al

benessere del popolo. La differenza tra una leadership efficace e una dittatura è nella struttura

dell’organizzazione, nelle azioni dell’agire e nella visione prospettica.

L’occupazione di una particolare posizione come leader influenza le capacità e le motivazioni rivolte

allo scopo, anche dei collaboratori e seguaci, di migliorare e mantenere la struttura esistente. Le

aspettative di ruolo differenziano le tendenze e le propensioni, fondamentali al raggiungimento degli

obiettivi che in una società rappresentano la visione di benessere.

I mutamenti politici degli ultimi anni sono frutto della forma assunta dal lavoro e dal massiccio

sviluppo della tecnologia, specialmente quella informatica. La moderna società è diventata meno

ideologica, più edonistica e liberale con una visione della vita più immanente, per non dire

materialista, e concentrata sull’io e l’esistente.

Un leader politico in tale contesto sincretico ideologicamente e politicamente deve avere uno

sguardo lungimirante, una posizione di preminenza con funzioni di guida e non assumere solo un

ruolo, ma estrinsecare le proprie caratteristiche e competenze che lo contraddistinguono per ciò che

è e cioè una posizione di potere e di decisione. L'urna democraticamente svolgerà il suo compito.

A differenza di una democratica leadership, la dittatura assegna e concentra verso una sola persona i

poteri politici e decisionali. Al giorno d’oggi il termine ha il diffuso significato di predominio assoluto

e perlopiù incontrastabile, opposto alla democrazia; infatti, sia l'autoritarismo tradizionale che

quello moderno vengono pensati in base a tipi di ideali, che si fa fatica a comprendere, perché

vengono argomentati non in forma pura e storica ma in fusioni di elementi che sfociano in frasi

emotive ad effetto.

Il vero autoritarismo si estrinseca nelle aree di attività o nei sottosistemi, in cui predomina il tipo di

azione “prescrittiva”, i comportamenti si svolgono in base a modelli interiorizzati per i quali risposte

alternative o diverse sono impensabili.

Il fascismo nella sua forma pura, cioè totalitaria in senso stretto, è l’attuazione di una

risocializzazione pianificata, è la trasformazione di tutta la popolazione in militante ideologico e

richiede una certa collaborazione attiva di tutta la nazione.

La struttura sociale, politica ed economica del nostro paese, la secolarizzazione e la stratificazione

dei nostri modelli culturali sono in grado di giudicare e ostacolare individualmente qualsiasi forma di

pensiero e di azione nostalgica del totalitarismo, per cui sarebbero più proficui, per il benessere

collettivo, comportamenti ed azioni rivolti verso una fattiva e pedagogica cooperazione sociale

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