di Velleca Donato
L'emblema della Repubblica Italiana è il simbolo iconico identificativo dello Stato italiano. Adottato ufficialmente il 5 maggio 1948, è uno dei simboli patri italiani a forma di corona romana con una stella. La stella d'Italia. La simbologia, spiegata dalla lettera di accompagnamento, è la seguente: "L'ulivo è il simbolo di pace; la quercia, di vigore; la ruota, di lavoro e di progresso." , L'ITALIA RAFFIGURATA DALLA STELLA, RINASCE AL SUO NUOVO DESTINO NELLA PACE OPEROSA E NELLA FECONDA ATTIVITA".
I sistemi economici e sociali più avanzati, il mantenimento di un tasso elevato di crescita richiede continue innovazioni che dal campo scientifico vengono progressivamente introdotte nell’attività produttiva, favorendo la commercializzazione, anche su scala mondiale, di nuovi beni e nuove forme di organizzazione del lavoro. che inevitabilmente cambiano i rapporti sociali e politici. Il rapido e tumultuoso cambiamento anche fra nazioni necessita di scelte rapide e qualche volta coraggiose.
In Italia, purtroppo, non resta che prendere atto di una conseguenzperfino ovvia: avendo affidato ai partiti, senza filtri e senza limiti di occupazione, tutti gli spazi per selezionare e interpretare la domanda sociale, per designare tutto il personale pubblico alle cui funzioni essi riconoscessero rilievo politico, per precostituire tutte le scelte pubbliche. Tale modus operandi ha avuto notevole rilevanza, era evidente che il funzionamento della forma di governo doveva bloccarsi con la crisi dei partiti "storici", pur non essendo cambiata la Costituzione e la normativa costituzionale.
La massiva astensione al voto dei cittadini è la prova dell'anomia sociale e della sfiducia nelle istituzioni, facendo percepire una strana sensazione di impotenza al cambiamento dell'andazzo politico e dei sistemi di potere delineati.
La proposta della riforma costituzionale sul premierato sembra, e credo, vuole essere la risposta al malessere e all'immobilismo che avverte una certa classe politica. e la cittadinanza, a mio avviso necessaria per dare vigore all'agire politico della classe dirigente del governo di turno. Inoltre essa mira anche ad attrare e coinvolgere di più gli elettori che attraverso la scelta diretta del loro Premier avranno l'opportunità indiretta di partecipare alla scelte governative e quindi saranno più convinti e coinvolti nella dialettica politica .
La riforma così come annunciata sembra prestarsi a qualche critica. Infatti manca qualche contrappeso ma essenzialmente manca una legge elettore in grado di contenere le diverse anime della politica nostrana ed indirizzarle, con i dovuti compromessi, verso scelte univoche nell'interesse comune. "Io sono molto fiducioso e ottimista - riverbera il Costituzionalista Cassese -. Io penso che, al di là di tutti gli sbandieramenti da una parte e dall'altra, ci si sta muovendo in una direzione giusta. Fratelli d'Italia e il governo sono partiti dal presidenzialismo, si sono mossi verso il premierato, hanno presentato un disegno di legge costituzionale e hanno accettato una serie di modificazioni del disegno di legge costituzionale. Il presidente Pera, che appartiene a quel partito, ha fatto un intervento molto ragionevole proponendo ulteriori modificazioni. Che penso verranno adottate. E penso, e in parte mi auguro, che il Parlamento possa votare con la maggioranza dei due terzi in modo che non ci sia bisogno del referendum".
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