Il mio più grande rammarico è l’arbitrarietà del pensiero umano, che fonda il proprio convincimento passando per se stesso, le proprie convinzioni ed i propri pregiudizi.
E questo, la Giustizia non dovrebbe permetterlo.
Sono giorni in cui mi interrogo quale sia il peso di un avvocato che crede ancora che nelle aule di giustizia si restituisca alle norme, alle leggi, ai codici, la giusta identità e dignità.
La magistratura è sempre più politicamente orientata, il legislatore sempre più bulimico, gli avvocati sempre più disillusi ed il cittadino sempre più indifeso rispetto ad un sistema che assume carattere surreale, distorcendo gli eventi e le persone stesse.
Ci sono momenti in cui quell’avvocato fedele al proprio giuramento fatto alla Giustizia, si trova a fare i conti con una realtà forense sempre più svogliata e distratta, caratterizzata da grande approssimazione ed ignoranza, spesso ingiusta.
Sembra che dei vecchi principi che reggevano il nostro mondo non sia rimasto molto se non poche, sfuggenti, evanescenti macerie.
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