- On. Scancariello, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia, lei é non ce l'ha fatta per poco, ma da che prospettiva avrebbe visto il Paese dai banchi di Montecitorio?
Non siamo seduti nei banchi del Camera, ma ciò non condiziona il nostro operato politico. Con il gruppo umano, che rappresento, costituiamo una comunità costantemente impegnata, da oltre un quarto di secolo, per riscattare un territorio che sembra precipitare verso un inarrestabile declino. Non è necessario, e talora nemmeno sufficiente occupare qualche scranno istituzionale, per essere punto di riferimento e produrre azioni politiche efficaci.
- Come sono i rapporti con gli alleati? Pare che Forza Italia e Lega premevano per togliere l’accise sulla benzina ma il FdI ha scelto diversamente da come aveva promesso.
Le fisiologiche dinamiche di coalizione comportano talora delle posizioni diverse, su argomenti specifici. I ministri di Lega e Forza Italia hanno sostenuto convintamente la linea del presidente Meloni, nelle sedi deputate a prendere decisioni. La sfida che abbiamo accettato è anche e soprattutto quella di cambiare il paradigma, e di archiviare vecchie liturgie politiche, superando il metodo del compromesso al ribasso. Vanno fatte le cose ragionevoli, anche se sul breve termine possono comportare dei costi in termini di consenso. Le cose ragionevoli si riveleranno anche giuste. Come sarà per la scelta sul prezzo dei carburanti. La quale è molto più complessa di quanto si va raccontando.
- Proprio i benzinai sono sul piede di guerra e annunciano lo sciopero nazionale. Cosa si sente di dire loro?
Le rappresentanze di categoria lamentano il danno al buon nome dei benzinai. Sinceramente, mi sembra che non si possa basare una agitazione sulla base di una motivazione del genere. Che peraltro sembra anche poco fondata, in quanto nessuno ha gettato la croce addosso alla categoria. Tuttavia è innegabile che in situazioni del genere ci siano degli approfittatori: è la storia a testimoniarlo. Le misure non chiedono nessun sacrificio insopportabile, ai benzinai; ma impongono degli obblighi di trasparenza che gravano su molti altri operatori del commercio di vari settori. Altro è voler sollevare la questione delle accise. Su questo aspetto sono necessarie delle precisazioni. Le accise cubano 40 miliardi all'anno: nessuno ha promesso di trovare 40 miliardi in 60 giorni, per eliminarle. Perché parliamoci chiaro: l'obiettivo è quello di eliminare tasse, come quelle legate alla guerra in Abissinia. La misura del governo Draghi non otteneva questo obiettivo. Il cosiddetto sconto sulla benzina, sconto non era: i soldi delle tasse di tutti, di quello che va a piedi, di quello che va in bici e di quello che ha la Panda servivano a far pagare meno anche la benzina di quello che va in Maserati. É un principio che non ci piace. Il cambiamento di paradigma si vede anche in questi aspetti. E deve essere affrontato senza paura.
- Cosa ha in serbo di portare ai suoi elettori nel corso del suo mandato?
Come già precisato, anche se non eletto, resto a disposizione degli elettori, e non solo.
- Molti di voi sono agli esordi. Cosa manca in sincerità a FdL per dimostrarsi classe dirigente capace?
Fratelli d'italia può contare su un personale politico altamente qualificato. I nostri parlamentari provengono per la gran parte dalla gavetta, sono stati sui territori a farsi carico dei problemi che affliggono il quotidiano della gente. Non siamo degli improvvisati, catapultati dalla cameretta di casa alla Camera dei deputati grazie a un click. Il problema è semmai quello che accomuna tutte le classi politiche, che arrivano al governo: mettere radici nella macchina amministrativa. Ed è per questo che dobbiamo procedere a collocare negli apparati burocratici personalità in grado di aiutarci a costruire la nostra visione del mondo. Perché è per questo che ci siamo fatti eleggere.
- Puntate a forgiare la destra conservatrice in stile inglese o americano?
La nostra destra è un progetto originale; non può aderire a modelli mutuati da culture politiche che ci sono estranee. Il termine conservatore ha una radice più filosofica e spirituale, per quello che ci riguarda.
- Chi stima dell’opposizione e perché?
Tutte le opposizioni meritano rispetto istituzionale perché rappresentano una parte dell'elettorato. Non sempre c'è reciprocità.
- Che Paese consegnerete agli italiani a fine mandato?
Noi siamo alacremente al lavoro per collocare i mattoncini necessari alla costruzione di una Italia diversa. Forse non vedremo noi la fine di questo lavoro. Sicuramente lasceremo a chi verrà dopo di noi un'Italia in cui si riconoscono alla Ragione i suoi diritti. Una nazione ragionevole.
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