Marianna Manna è donna dal carattere sanguigno e battagliero. E lo dimostra nella lettera con cui si rivolge alla citta e alla politica, per stigmatizzare la propria posizione.
Il suo riferimento al manifesto a firma Rinascita è netto, non la manda certo a dire. E minaccia di portare in tribunale chi fornisce spiegazioni false dei veri motivi per cui i tredici consiglieri dimissionari hanno fatto cadere la giunta Del Mastro.
Snocciola dati concreti su quanto realizzato durante questa sua esperienza: più vigili urbani e meglio attrezzati, attenzione vero i beni confiscati alla criminalità, un osservatorio per l'acquisizione a patrimonio comunale dei beni sequestrati, internalizzazione dei servizi sociali, un centro di aggregazione per minori. Questi sono i fatti che la sig.ra Manna enumera. Magari un pò pochi, ci sarebbe da aggiungere, ma sapersi accontentare è una virtù.
Le parole che rivolge al sindaco papirologo sono pesanti: compassione e tenerezza per un uomo che non ha capito quanto fosse impegnativa la sua posizione, di cui comunque non era all'altezza. Un giudizio perciò di inadeguatezza senza appello. Insieme con una netta presa di distanza da chi si pone ora su posizioni giustizialiste, che però non hanno fondamento concreto nei fatti e che finiscono solo per sporcare l'immagine della città.
Ciò detto, secondo Marianna Manna è ora arrivato il tempo del progettare e del fare, e delinea una città che dopo le nuove elezioni dovrà farsi bella, sicura, pulita, integrata, senza paure, eccetera. Per realizzare tutto ciò lancia quindi un appello ai pomiglianesi capaci.
Straordinario, ci sarebbe da aggiungere. Pomigliano sta scoprendo, giorno dopo giorno, che l'amministrazione Del Mastro, anche grazie a ciò che egli stesso ha di recente pubblicamente raccontato, era la summa di ogni qualità politica, amministrativa e talvolta umana, negative. Una sorta di vaso di Pandora da cui, una volta scoperchiato dai tredici dimissionari, sta venendo fuori tutto il peggio. La vita è davvero piena di sorprese, chi l'avrebbe detto. Perché fino a qualche giorno fa dalla ex maggioranza consiliare e dalla giunta non era mai trapelato nulla e tutti sembravano contenti. Ora invece scopriamo che così non era, che in tanti, poverini, erano costretti ad abbozzare pur masticando amaro. Sindaco in primis.
A voler trovare del buono in ogni cosa, si potrebbe pensare che la parentesi amministrativa di Del Mastro ha consentito a più d'uno di mettere alla prova le proprie capacità recitative. E qualcuno si è dimostrato davvero bravo. Gli attori nell'antica Grecia erano chiamati "ipocriti", ma allora questa parola non era intesa in senso dispregiativo.
di Francesco Cristiani - avvocato
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