-Avvocato, fuori impazza una tempesta globale, rincari, gas, energia. Quali sono le preoccupazioni dei suoi clienti?
Le famiglie non arrivano a fine mese. Nei nuclei familiari disgregati in seguito a separazioni e divorzi, la crisi ha un carico ancora più forte se si tiene conto anche della svalutazione della monete e di una aumento Istat che non corrisponde ad un aumento del salario e delle entrate medie mensili
- È vero che durante la crisi pandemica sono cresciuti i divorzi? Per quale motivo?
Dalla fine del lockdown maggio 2020, l’impennata delle richieste di separazione divorzio è di oltre il 60%. I fattori sono molteplici: la conoscenza dell’altro durante forzate convivenze, crisi emotive ed esistenziali, la consapevolezza della caducità della vita e anche la crisi economica che incide su equilibri familiari già precari. Altro elemento è la vita virtuale. nella quale molti si sono rifugiati distaccandosi emotivamente dal partner ricercando anche storie parallele online.
- Al tema dei divorzi si collega quello dei padri separati, i nuovi poveri. Ci sono tutele per loro?
Attualmente in Italia e nella maggior parte dei tribunali italiani esiste ancora la maternal preference. Ciò determina la collocazione del minore presso la madre, l’allontanamento del padre dall’abitazione e l’obbligo di corrispondere il mantenimento. Molti hanno stipendi esigui che al netto dell’assegno rendono impossibile il costo di una nuova abitazione o di una vita dignitosa. Sono stati previsti sostegni al reddito, ma è necessaria una reale riforma per il calcolo degli assegni-
-La crisi economica che mette in ballo i sentimenti
Le difficoltà economiche incidono su nuclei familiari già in crisi fungendo da catalizzatori di processi separativi. Purtroppo però la separazione determina un ulteriore impoverimento delle parti. Oggi tra l’altro la donna è ancora la figura che ha meno autonomia finanziaria nella maggior parte dei casi.
- Che impatto politico hanno famiglie disgregate?
E’ un problema sociale enorme. Soprattutto laddove vi sono figli minori. Non esistono reali sostegni facilmente attivabili sia economici che di sostegno terapeutico per le coppie in crisi.
- Secondo lei ci sono sempre buoni motivi per separarsi?
Laddove ci sono violenze è assolutamente necessario separarsi. Molte volte consiglio alle parti di seguire prima una terapia familiare che può o aiutare la rinsaldare o a procedere ad una separazione consensuale
- Passato il Covid, c’è questa crisi che è più feroce: metterà a dura prova i matrimoni?
Il matrimonio come istituzione è già in crisi da tempo. Oggi le coppie scelgono di più la convivenza. La mancanza di lavoro, la difficoltà a reperire alloggi, a mantenere i figli condurrà a scelte diverse a danno della creazione di nuovi nuclei familiari
- C’è anche un fattore sociale da considerare: l’educazione dei figli
La nascita dei figli è talvolta una causa di crisi. La diversità di visione nell’educazione, nella crescita determina conflitti nelle parti. La visione di proprietà e possesso sui figli alimenta incomprensioni e crisi.
- Diverremo una “folla solitaria”?
E’ in crescita sicuramente il fenomeno delle convivenze. Tutto è veloce, temporaneo. Vi è una incapacità alla programmazione a lungo termine, la paura del futuro, la diffidenza. Avremo certamente sempre meno nuclei familiari resistenti al tempo ed alle tempeste
Avvocato divorzista, esperta in diritto di famiglia da venti anni. Ha patrocinato separazioni e divorzi di ogni tipo, a partire dalle coppie con figli con intolleranza di convivenza, fino a casi più complessi di tradimento e di violenza familiare ed abuso su minori. Autrice dei libri Separiamoci e divorziamo” e “La battaglia dei papà”l. Sito web www.avvocatodicaprio.it
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