Presidenzialismo, Meloni: al Pd fa paura perchè deve vincere elezioni

Redazione • 16 agosto 2022

Presidenzialismo, Meloni: al Pd fa paura perchè deve vincere elezioni

"Anni e anni al governo senza vincere un'elezione: per questo alla sinistra fa così paura il presidenzialismo. Noi, invece, non temiamo il giudizio degli italiani e vogliamo restituire forza alla volonta' popolare". Lo scrive sui social la leader di FdI, Giorgia Meloni, commentando un post in cui afferma "Perché la sinistra ha così paura del presidenzialismo? Perché, per governare, a quel punto, dovranno vincere".


In un colloquio con il Corriere della Sera la leader di Fratelli d'Italia sottolinea che il presidenzialismo può rendere "autorevole, forte, stabile e dunque molto più competitiva la Nazione": "Fdi si batterà per il presidenzialismo, il Pd lo considera un pericolo per la democrazia. E gli italiani sceglieranno". 

"Noi proponiamo il presidenzialismo da sempre, non c'è nessuna ragione contingente. Ci andrebbe bene anche se alla fine gli italiani dovessero scegliere un presidente di sinistra - aggiunge - il dubbio su cosa possa accadere dopo l'approvazione di una riforma ci può stare, ma noi pensiamo che la cosa più naturale e logica sia che una riforma di questa portata, che cambia l'assetto dei poteri, entri in vigore non a governo in carica, ma nella legislatura successiva. Esattamente come è avvenuto con la riduzione del numero dei parlamentari".


l riferimento di FdI è a un sistema come quello semi-presidenziale francese, che "Letta dovrebbe apprezzare peraltro, da amico ed estimatore della Francia - aggiunge Meloni. "Anche nel 2013, quando al governo c'era Letta, praticamente tutto il Pd convergeva sulla proposta: da Veltroni, a Zanda a Finocchiaro a Prodi, a Bersani, perfino a Speranza. E oggi Renzi, non un esponente della destra, è favorevole"."Abbiamo tutte le intenzioni di fare riforme il più possibile condivise, cercando di bilanciare al meglio i pesi e i contrappesi per un sistema che funzioni". Disponibili anche a una Bicamerale? "Se c'è volontà di collaborare, perché no - continua Meloni - se il Pd ne fa oggi un referendum, da una parte i buoni che vogliono tenere il sistema com'è e dall'altra i cattivi che vogliono il presidenzialismo, allora vedremo cosa scelgono gli elettori. Perché è la volontà popolare che conta".


Tornando sulle parole di Silvio Berlusconi su Mattarella, secondo la leader di FdI "è stata fatta una gran polemica sul nulla. Non c'è nessuna dichiarazione di ostilità nei confronti di Mattarella. Il dubbio su cosa possa accadere dopo l'approvazione di una riforma ci puo' stare, ma noi pensiamo che la cosa più naturale e logica sia che una riforma di questa portata, che cambia l'assetto dei poteri, entri in vigore non a governo in carica, ma nella legislatura successiva. Esattamente come è avvenuto con la riduzione del numero dei parlamentari".


Quanto alla richiesta della senatrice a vita Liliana Segre a FdI di togliere la fiamma dal simbolo, Meloni aggiunge che "Con rispetto e stima per la senatrice Segre: la fiamma nel simbolo di FdI nulla ha a che fare con il fascismo, ma è il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica nella nostra storia repubblicana. Ne andiamo fieri". 

Secondo il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intervistato dal Corriere della Sera, Giorgia Meloni "è l'unica che ha una posizione coerente. Ha fatto un'opposizione dura, ma anche seria e si candida a governare. Non ho pregiudizi verso di lei, ma passare dalla credibilità di Draghi a un altro governo, che dovra' dimostrare di essere affidabile, è in sé un problema per il Paese".


"Semplicemente non mi candido. Ho dato tanto alla politica e tanto ho ricevuto. Nessun rammarico e nessun rimpianto ha spiegato Brunetta - Semmai un po' di dolore. Ho visto Forza Italia, che è stata la mia casa per quasi trent' anni, contribuire alla caduta di Draghi. Il governo piu' credibile, autorevole e serio, che poteva farci uscire da una situazione tragica che ha visto sommarsi pandemia, guerra, inflazione e uno spread minaccioso. Un atto incredibile e incomprensibile".

 Quanto alla possibilità di far parte di un eventuale esecutivo guidato dalla leader di FdI, ricorda che "quando eravamo vicini di banco, durante il governo Berlusconi del 2008, parlavamo spesso. Ho un bel ricordo dei nostri colloqui, mi chiedeva consigli che io da professore davo ben volentieri. Glieli darei anche oggi, nello spirito repubblicano", conclude.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Marianna Marra 14 novembre 2025
L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione.
Autore: Redazione 6 novembre 2025
Comunicato Stampa: LINA E LE ALTRE
Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Altri post