Israele, Eroe o Carnefice? - di Velleca Donato

Velleca Donato • 10 giugno 2024

La propaganda pro-Gaza che trova terreno fertile anche nei collettivi studenteschi nelle nostre università, sembra non conoscere confini e ignora la storia passata e recente. Il massacro e la brutalità su civili inermi e bambini è sempre deprecabile da qualsiasi parte essa provenga, per cui le manifestazioni in unica direzione di Bologna e la bandiera palestinese sulla facciata del Duomo di Milano forse sono il punto di non ritorno di una presa di posizione a favore dell'ipocrisia e della violenza di Hamas.

di Velleca Donato (sociologo)


Il sionismo è un'ideologia politica il cui fine è l'affermazione del diritto alla autodeterminazione del popolo ebraico e il supporto a uno Stato ebraico in quella regione che dalla Bibbia, è definita: "Terra di Israele". Più legato alla sfera religiosa e antropologica è l'antisemitismo. L'antisemitismo, chiamato anche giudeofobia; antigiudaismo e antiebraismo è il pregiudizio, la paura o l'odio verso i giudei, cioè gli ebrei.Tali ideologie storicamente hanno creato attrito, lotte e guerre fra i popoli arabi e Israele. I primi impegnati a cancellare il popolo ebraico, anche per motivi religiosi, e impossessarsi dei territori che secondo le loro credenza appartengono in esclusiva al popolo palestinese, i secondi a combattere e difendersi per la loro esistenza e autodeterminazione.


La propaganda pro-Gaza che trova terreno fertile anche nei collettivi studenteschi nelle nostre università, sembra non conoscere confini e ignora la storia passata e recente. Il massacro e la brutalità su civili inermi e bambini è sempre deprecabile da qualsiasi parte essa provenga, per cui le manifestazioni in unica direzione di Bologna e la bandiera palestinese sulla facciata del Duomo di Milano forse sono il punto di non ritorno di una presa di posizione, a mio avviso sbagliata, a favore dell'ipocrisia e della violenza di Hamas. Nel fervore, giusto dal punto di vista umano ma sbagliato politicamente, di protestare a favore del popolo palestinese, ci si dimentica dell'assalto disumano del 7 ottobre ai civili ebraici, alla presa di ostaggi e delle torture subiti da altri bambini.


Hamas tiene volutamente e scientemente la popolazione palestinese come scudo a sua difesa dalle forze israeliane nella speranza che gli eccidi coinvolgano altri paesi arabi nella disputa che, data la situazione geopolitica, non sembra possibile.
In un contesto mondiale attraversato da un marasma economico, politico, sociale e religioso che non permette visioni chiare e lungimiranti, Israele ha il diritto all'autodifesa come il popolo palestinese al suo Stato senza Hamas. Bene ha fatto il Qatar a minacciare di chiudere l'ufficio politico di Hamas nella capitale Doa se il gruppo non accetterà l'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi come proposto da Stati Uniti e Israele.


Nella dichiarazione di Netanyahu si legge che “le condizioni di Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”. In base alla proposta, Israele continuerà a insistere sul rispetto di queste condizioni. Ogni popolo lotta per la difesa del suo spazio vitale e per la libertà. Israele è una democrazia moderna e suoi cittadini ne hanno consapevolezza. I palestinesi devono prendere coscienza che la storia non è sempre la stessa, che i mondo si evolve e che solo la creazione di uno stato palestinese territorialmente definito, universalmente riconosciuto e democraticamente gestito potrà portare alla pacifica coesistenza e al benessere di una popolazione che soffre da lungo
tempo e non per colpa solo di Israele.
 

Share

Tutti gli articoli

Autore: Marianna Marra 14 novembre 2025
L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione.
Autore: Redazione 6 novembre 2025
Comunicato Stampa: LINA E LE ALTRE
Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Altri post