Drusilla Foer: "Sogno un Papa donna, i bagni senza distinzione di sesso, i piccoli teatri al posto di H&M"

22 agosto 2022

Drusilla Foer: "Sogno un Papa donna, i bagni senza distinzione di sesso, i piccoli teatri al posto di H&M"

Riparte L’Almanacco del giorno dopo e a condurre le nuove puntate su Rai 2 sarà Drusilla Foer. Lo storico programma della Rai torna in onda dalle ore 19:50 alle 20:30, prima dell’edizione di prima serata del Tg2. La soubrette che a Sanremo ha parlato di unicità, in un'intervista a La Stampa, racconta come si sente a riaprire un programma di trent'anni fa.


Ma prima, riguardo al ponte tra passato e futuro, risponde a una domanda sui giovani d'oggi. "I giovani mi piacciono sempre. Ogni tanto vorrei vederli più dissennati, ma poi capisco che non lo sono per reazione alla nostra eredità smidollata: abbiamo consegnato loro un mondo che crolla, ed è normale che cerchino solidità". E aggiunge: "Spero che si divertano. Noi siamo stati più fortunati anche in questo: abbiamo avuto il privilegio della scoperta, che è la cosa più divertente di tutte. Il sesso, per noi, era un mistero: ora è come la Gioconda o le piramidi, qualcosa che hai visto talmente tante volte e ovunque che, quando ti ci trovi davanti, non ti stupisci, non ti innamori".

L’Almanacco del giorno dopo, ricorda Drusilla, "venne trasmesso la prima volta nel 1976: era un’altra Rai perché era un’altra Italia, e cioè un Paese da informare, persino da istruire. Il servizio pubblico era inteso come un’offerta che potesse alzare e uniformare il livello culturale di un paese ancora acerbo. E l’Almanacco incarnava lo spirito di questa impresa, era un programma delizioso e mai cattedratico, dava indicazioni piccole e importanti: quando sorge il sole, quando cala la luna, come si usa un verbo". Drusilla si dice "eccitata dalla sfida", la tv non è il suo habitat "e io non funziono come personaggio comico: sono un soggetto piuttosto conflittuale".


Di Sanremo custodisce gli abbracci come ricordo più bello, racconta. "Gli abbracci, in particolare quello di Massimo Ranieri. Ho avuto la sensazione che tutte le persone che mi hanno abbracciata, lo hanno fatto perché ne avevano voglia, quasi bisogno. Non solo i colleghi, ma pure le sarte, i cameramen, e tutte le persone dello staff. E poi Amadeus, che non mi ha messo addosso una figurina e si è confrontato con me su quello che avremmo fatto".

E infine commenta la notizia del doppio cognome in Italia. "Mi sembra fantastico potersi chiamare con il cognome di entrambi i genitori. È uno di quei traguardi di civiltà che sogno da sempre, come un Papa donna, i bagni senza distinzione di sesso, i piccoli teatri al posto di H&M".

Share

Tutti gli articoli

Autore: Marianna Marra 14 novembre 2025
L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione.
Autore: Redazione 6 novembre 2025
Comunicato Stampa: LINA E LE ALTRE
Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Altri post